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Malagò: «Euro 2032 a Napoli? Se istituzioni e il Napoli rimangono sulle proprie idee, non si va da nessuna parte»

«Se invece ognuno arretra di qualche metro, allora si arriva ad un punto d’incontro. La Uefa impone un certo numero di parametri»

Malagò: «Euro 2032 a Napoli? Se istituzioni e il Napoli rimangono sulle proprie idee, non si va da nessuna parte»
Db Napoli 03/03/2024 - campionato di calcio serie A / Napoli-Juventus / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: stadio Diego Armando Maradona

Il presidente del Coni Giovanni Malagò, presente all’evento “Per Sempre con Diego”, ideato per ricordare la memoria di Diego Armando Maradona, ha parlato anche di Euro 2032 e della possibilità di utilizzare lo stadio Maradona. Di seguito le parole di Malagò riportate da Fanpage.

«Euro 2032 a Napoli? Si può fare, purché lo stadio rispetti i parametri della Uefa».

Malagò: «C’è l’intenzione del Governo e della Federazione di tenere conto dell’importanza di Napoli»

L’Italia ospiterà l’Europeo 2032 assieme alla Turchia. Le gare che si giocheranno in Italia sono quindi meno rispetto al consueto numero. Dunque gli stadi coinvolti saranno di meno. Sulla carta, la scelta è tra 5 dei 10 stadi “papabili”, con tre che sono già sicuri: il Giuseppe Meazza (Milano), l’Olimpico (Roma) e lo Stadium (Torino). Ne mancano due, che verranno scelti con ogni probabilità tra il Diego Armando Maradona (Napoli), l’Artemio Franchi (Firenze), il San Nicola (Bari), il Marcantonio Bentegodi (Verona), il Renato Dall’Ara (Bologna), il Luigi Ferraris (Genova) e il nuovo stadio del Cagliari, attualmente in fase di progettazione.

«C’è l’intenzione da parte di tutti, del Governo in primis e della Federazione», ha spiegato Malagò, «di tenere conto dell’importanza di Napoli. Chiaro che per ospitare una gara degli Europei, la Uefa impone di avere un certo numero di parametri, ma diciamo che meno male c’è tempo. Le istituzioni, Regione, Comune, Calcio Napoli, devono chiudersi in una stanza e mettersi attorno a un tavolo». Malagò ha poi concluso: «Penso che se ognuno rimane sulle proprie posizioni, non si va da nessuna parte. Se invece ognuno arretra di qualche metro, allora dopo un po’ si arriva ad un punto d’incontro».

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