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Maradona Jr smentisce: «Non ho mai detto che il mio cognome mi fa schifo, ne sono orgoglioso» VIDEO

Su Instagram: «Ho detto quando sono arrivato qui in Spagna “Dimenticatevi il mio cognome e giudicatemi per quello che faccio e non per quello che sono».

Maradona Jr smentisce: «Non ho mai detto che il mio cognome mi fa schifo, ne sono orgoglioso» VIDEO
Roma 10/10/2016 - photocall 'Partita della Pace' / foto Insidefoto/Image nella foto: Diego Armando Maradona-Diego Armando Sinagra Maradona Jr ONLY ITALY

Diego Armando Maradona Jr ha pubblicato una storia su Instagram dove smentisce di aver detto che il suo cognome gli fa schifo e specifica che nell’intervista riportata da diverse testate aveva semplicemente chiesto di dimenticare il proprio cognome, per essere giudicato in base a ciò che fa (è il nuovo allenatore dell’Ud Ibarra – squadra del sud di Tenerife) e non per ciò che è.

Le parole di Maradona Jr

«Sono costretto a fare un video perché tanta gente dall’Italia mi sta mandando degli screenshot su un’intervista che ho dato io e che ovviamente non è vera. Non ho mai detto che il mio cognome mi fa schifo, io sono orgoglioso di essere Diego Maradona, di avere questo cognome. Non mi sono mai permesso. Ho semplicemente detto quando sono arrivato qui in Spagna “Dimenticatevi il mio cognome e giudicatemi per quello che faccio e non per quello che sono”. Quindi lascio altri cinque dieci-minuti alle testate che si sono permesse di scrivere queste schifezze di correggere. Sennò inizieranno ad esserci tantissime denunce».

L’intervista al Corriere della Sera

Diego Armando jr ha raccontato a cuore aperto al Corriere della Sera il suo difficile rapporto col padre, Diego Maradona. Ma ha anche fatto un ritratto dell’ex campione azzurro e del suo amore per Napoli

Cosa pensava di Napoli e dei napoletani?

«Era innamorato. Chiedeva a Nino D’angelo di mandargli le canzoni e adorava Carmela, capolavoro di Sergio Bruni che lui pensava fosse di Mauro Nardi. Del primo scudetto mi diceva che la gioia fu incontenibile perché sentiva di aver vinto per una città intera ed era convinto che quel giorno fu per lui l’apice della felicità».

Tante confessioni su alcuni rivali i sempre, tra cui Pelè  «La sua sfortuna, raccontava, è stata che sono nato io. Altrimenti sarebbe stato il più forte al mondo. E invece sono io».

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