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L’amara verità del Manchester United: Mourinho aveva ragione su tutta la linea (Telegraph)

Domani sera Fenerbahce-United e il quotidiano mette in fila tutte le accuse dello Special One: sembravano alibi, invece erano verità

L’amara verità del Manchester United: Mourinho aveva ragione su tutta la linea (Telegraph)
Roma 23/12/2023 - campionato di calcio serie A / Roma-Napoli / foto Image Sport nella foto: Jose’ Mourinho

Lo United e la sua mediocrità strutturale, con assenza di personalità: Mourinho ha sempre avuto ragione (Telegraph)

Nient’altro che il classico ve l’avevo detto. Così scrive il Telegraph su quella che fu – e che forse è ancora – la vision di Mourinho riguardo allo United ormai allo sbando e mai al vertice in Premier League da troppi anni (fatta eccezione la terza posizione del 2022/23 ndr). Molte delle analisi del portoghese in conferenza post e pre-gara nei suoi anni alla guida dei Red Devils si stanno pian piano avverando, partendo dai difetti strutturali del club a quelli di costruzione della rosa, a calciatori ritenuti (non da Mourinho) di personalità e ora svaniti nel nulla. Nel caotico quadro di uno United che si dimentica anche di Ferguson, mai come oggi riecheggiano solenni certe dichiarazioni e pensieri di uno degli allenatori più stimati e vincenti della Premier e del calcio mondiale. Proprio Mourinho affronterà domani in Turchia il “suo” United con il Fenerbahce. Mourinho è stato allo United dal 2016 al 2018. Ha vinto una Europa League, una Coppa di Lega e un Community Shield (la Supercoppa inglese).

Mourinho sapeva, il Telegraph “ricorda”

Si legge così sul quotidiano britannico a riguardo:

«José Mourinho potrebbe concedersi qualche occhiata complice e la tentazione di dire “ve l’avevo detto” questa settimana, mentre si prepara ad affrontare il suo ex club, il Manchester United, con il Fenerbahce in Europa League a Istanbul. Sono passati quasi sei anni da quando il portoghese è stato esonerato dallo United, con i suoi ultimi sei mesi al club segnati da divisioni, conflitti interni e un deterioramento delle relazioni. All’epoca, alcune delle critiche di Mourinho nei confronti del club, delle sue operazioni, dei comportamenti e dei giocatori sembravano figlie di rancore e risentimento: un uomo che cercava di salvare le apparenze o di scaricare le colpe, o forse entrambe le cose. Ma la realtà più cruda è che gran parte di ciò di cui si lamentava continua a essere vero, e col passare del tempo quelle verità scomode acquistano maggiore legittimità, alcune delle quali solo ora vengono affrontate

Il Telegraph mette in fila le dichiarazioni dello Special One e rimetterle in fila oggi colpisce non poco.

La prima risale al gennaio 2019:

“Se vi dico che uno dei migliori lavori della mia carriera è stato finire secondo con il Manchester United in Premier League, direte: ‘Questo tizio è pazzo. Ha vinto 25 titoli e ora sta dicendo che il secondo posto con lo United è uno dei suoi più grandi successi nel calcio“.

C’era un tempo, dopotutto, in cui il secondo posto era considerato nulla a Old Trafford. Nessun altro allenatore del Manchester United nell’era post-Sir Alex Ferguson ha superato il record di Mourinho di 81 punti, 25 vittorie e una differenza reti di +40 nella stagione 2017-18.

Mourinho sull’eliminazione contro il Siviglia

“Siamo usciti contro una squadra che è più vincente del Manchester United negli ultimi sette anni in Europa. Pensate che non avessero giocatori che potrebbero giocare nella mia squadra? Nel Siviglia ci sono molti giocatori che giocherebbero nella mia squadra”.
16 marzo 2018

Così il Telegraph:

«Il famoso sermone di 12 minuti di Mourinho sull’”eredità” moderna e debole dello United in Europa, usato per giustificare una sconfitta contro il Siviglia, non sembra più un tentativo di autoconservazione. Cinque anni dopo, il Manchester United di Ten Hag è stato eliminato ai quarti di finale di Europa League dallo stesso avversario spagnolo. Poco era cambiato nel frattempo. L’eliminazione nella fase a gironi della Champions League della scorsa stagione è stata la seconda volta in quattro stagioni che lo United è stato eliminato al primo turno, e anche la campagna di Europa League di quest’anno è iniziata in modo poco convincente, con pareggi contro il Twente e il Porto che aumentano la pressione prima della partita di giovedì in un Fenerbahce infuocato

Sui problemi strutturali

“Ci sono ancora persone in quel club, e quando dico persone intendo alcuni giocatori ma anche altre persone che non sono giocatori, che sono ancora lì quando ho detto [allo United] dopo due mesi: ‘Con queste persone non ci riuscirete mai.’”
19 dicembre 2023

Mourinho aveva la sensazione che la mediocrità dello United fosse dura a morire, per elementi sia interni al club che riguardanti i  giocatori in rosa. Lo United era gonfio di giocatori demotivati e, in alcuni casi, indisciplinati. Allo stesso tempo, sentiva che c’erano entourage intorno ai giocatori che creavano “troppi alibi” per loro.

“Cercare sempre alibi ti fa maturare più lentamente” – disse  e Ten Hag sta ancora lottando con lo stesso problema: una squadra mentalmente fragile che implode regolarmente al primo segnale di difficoltà.

Infine – anche se l’impressione è che il Telegraph avrebbe potuto e voluto andare avanti per ore – si fa riferimento alla tournée estiva del 2018 che fu distruttiva per quell’annata di Premier League. Mourinho attaccò il club parlando di calciatori “devastati” perché tengono tanto alla squadra (ci sarà stato anche un giovane McTominay, nel discorso?)

“Abbiamo quattro o cinque giocatori che sono ‘morti’ perché tengono al club. Cercano di dare tutto, anche rischiando sé stessi, non vogliono lasciare che i ragazzini giochino da soli contro AC Milan, Liverpool e Real Madrid.” 
28 luglio 2018

Conclude il Telegraph:

«La tournée estiva dello United negli Stati Uniti nel 2018 fu un disastro. Mourinho dichiarò che non valeva la pena guardarlo. Sentiva di essere completamente impreparato per la stagione successiva e di mettere a rischio i suoi giocatori senior disponibili chiedendo loro di giocare troppe partite.»

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