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Napoli, guai a sottovalutare Empoli e Lecce: le partite sporche definiranno il futuro

Il Como lo ha dimostrato. Bisogna pensare prima a superare loro due e poi pensare al filotto Milan-Atalanta-Inter

Napoli, guai a sottovalutare Empoli e Lecce: le partite sporche definiranno il futuro
Napoli's Italian defender #22 Giovanni Di Lorenzo (C) celebrates with teammates Napoli's Georgian forward #77 Khvicha Kvaratskhelia (R) and Napoli's Italian forward #81 Giacomo Raspadori after scoring a goal during the Italian Serie A football match SSC Napoli against Bologna FC 1909, at the Diego Armando Maradona Stadium in Naples on August 25, 2024. (Photo by CARLO HERMANN / AFP)

Napoli, guai a sottovalutare Empoli e Lecce: le partite sporche definiranno il futuro

Ora si scherza per il Pulcinella “fallico” davanti piazza Municipio. Ma in città, a fine agosto, nessuno aveva voglia di scherzare a mercato ancora aperto. Dopo Verona-Napoli il ghigno veleggiava nei salotti tv e tra i commentatori: Conte “bollito”, la squadra “come lo scorso anno”. Dopo circa due mesi si celebra l’allenatore di ferro, il coach british-pugliese che appena ha ricevuto i calciatori richiesti ha preso la squadra dell’anno scorso e l’ha trasformata.

Contro il Como i tre gol e gli assist portano la firma di tutti nuovi acquisti: McTominay, Lukaku e Neres. Sul centravanti belga, fino a prima della gara contro i lariani, si sono sollevati dubbi nonostante i suoi numeri parlano chiaro per un calciatore che ha saltato tutta la preparazione estiva con la squadra. Ora Conte – che non è fesso – sa che, se lassù al primo posto si sta comodi, la gestione dopo la pausa nazionali deve preparare un possibile bivio. Il filotto tremendo Milan-Atalanta-Inter? No, Empoli e Lecce rappresentano il vero spartiacque.

Sono le partite “sporche” su campi storicamente ostili o presunte squadre facili. Il Como lo ha dimostrato e oggi viene meglio affrontare il Milan e le altre impegnate in Champions: arrancano tutte, compresa l’Inter che sta imbarcando due gol a partita nonostante le vittorie. Secondo step del coach british-pugliese è la gestione del gruppo. Ha due problemi piacevolissimi: Gilmour e Neres. Con loro in panchina il Napoli è una squadra a livello di Premier ma Conte sa pure che non potranno sempre subentrare e servirà anche tenere tutti sul filo e farli ruotare. Insomma, dal 20 ottobre inizierà la fase 2 della cura Conte: per avere quest’anno un Napoli già vincente servono mentalità e fame. In attesa di vedere i magnifici 12 nelle nazionali e gli altri che si preparano a Castelvolturno, valutare le condizioni e avere già un occhio a gennaio per qualche possibile esubero. Deciderà Conte, ovviamente.

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