L’allenatore che sa «cosa significa rappresentare il sud del calcio» sfida il Lecce che lo ha reso quello che conosciamo oggi ma domani sarà solo «un’avversaria da battere»
Se Conte è il Conte che oggi conosciamo tutti, forse lo dobbiamo al suo primo gol in Serie A. L’unico gol fatto con la maglia del Lecce, Conte lo ha segnato, neanche a dirlo, al Napoli. Destino? Forse. La storia ci ricorda che da quel momento la carriera di Conte è decollata. Senza andare troppo nei dettagli, Wikipedia ci aiuta:
“Nel 1987 [Conte] si frattura la tibia della gamba destra, infortunio che mette in pericolo la sua carriera agonistica e gli fa saltare quasi tutto il campionato 1987-1988, che vede i salentini ottenere la promozione in Serie A: le presenze stagionali di Conte in serie cadetta saranno solo 3. Tornato in campo nell’annata 1988-1989, segna il suo primo gol in Serie A, oltreché l’unico con la maglia leccese, in casa del Napoli, nella partita vinta al San Paolo per 3-2 dai partenopei, il 5 novembre 1989. Rimane l’unica rete nelle sue sette stagioni trascorse coi giallorossi, collezionando in totale 99 presenze, di cui 89 in campionato“.
Napoli-Lecce 35 anni dopo: Conte adesso “segna” per il Napoli
Rimanendo alle stretta attualità, domani si gioca di nuovo Napoli-Lecce. Questa volta Conte indossa il colore azzurro e non lo vedremo arare su e giù il campo. Sarà in panchina, pronto a dare le indicazioni giuste per scardinare la difesa salentina, conquistare i tre punti e mantenere la vetta del campionato. L’emozione sarà tanta. Ma Conte non è un uomo qualunque. È l’uomo del fare, del lavoro. Sa bene che i sentimenti vanno tenuti separati. Lo ha anche ribadito più volte, durante la sua presentazione a Napoli e nell’ultima conferenza.
Durante la sua presentazione come nuovo allenatore del Napoli, alla domanda “che effetto le fa allenare al sud?”, rispose:
«Parli ad un uomo del sud. Sono nato a Lecce, conservo le mie origini. So cosa significa rappresentare il sud del calcio. Per me è un ritorno a casa da allenatore di una grande squadra. Per me è una grandissima soddisfazione e un onore tornare al sud da allenatore di una squadra che rappresenta il sud».
Anche le sue prime parole ai canali del club rievocano quei ricordi:
«Lo stadio Maradona mi evoca un bellissimo ricordo. Napoli-Lecce, dove io ho avuto il privilegio di marcare Maradona. Abbiamo perso 3-2 alle fine perché fece goal Carnevale però il ricordo più grande è stato quello del mio primo gol in Serie A. Proprio al Maradona, marcando Maradona, marcavo lui e all’occorrenza cercavo di andare all’attacco».
«Ci sono i sentimenti e poi c’è la professione. Devono essere sempre divisi. Per me Lecce rappresenta le origini, la squadra di mio padre, dove io sono cresciuto. Con il Lecce ho esordito in Serie A e poi a 21 anni sono andato alla Juventus. Sarà sempre parte del mio cuore e nessuno questo me lo toglie. Poi c’è la partita e il Lecce sarà un’avversaria che cercheremo di battere».
Il ricordo del suo gol in Napoli-Lecce 3-2. “Dimentica” il clamoroso gol in fuorigioco di Carnevale – VIDEO