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Neeskens l’alter-ego di Cruyff: i tifosi del Barça intonavano il suo nome per incitare la squadra

Mundo Deportivo ricorda l’ex calciatore olandese, scomparso a 73 anni: un condottiero; quando andò via da Barcellona, fu coniato il nuovo coro dei tifosi.

Neeskens l’alter-ego di Cruyff: i tifosi del Barça intonavano il suo nome per incitare la squadra
(FILES) Dutch midfielder Johan Neeskens scores the opening goal on a penalty kick as he beats West German goalkeeper Sepp Maier, 07 July 1974 in Munich, during the World Cup soccer final. Host West Germany beat the Netherlands 2-1 to earn its second World Cup title, twenty years after its first win over Hungary (3-2), 04 July 1954 in Bern. Johan Neeskens, part of the Ajax and Netherlands teams that created "total football" in the 1970s and a key team-mate of Johan Cruyff, has died aged 73, the Dutch football federation said on October 7, 2024. (Photo by STAFF / AFP)

Johan Neeskens è morto all’età di 73 anni. L’ex centrocampista olandese ha militato nell’Ajax e Barcellona tra gli anni 70 e 80. Con la sua nazionale è arrivato due volte in finale ai Mondiali, nel 74 e 78. Veniva chiamato “Johan II” perché insieme a Cruyff aveva costituito una delle migliori coppie di giocatori del calcio moderno.

Nel 1991 aveva iniziato la sua carriera da allenatore in Svizzera. Successivamente è stato il vice dell’Olanda (1996-2000), dell’Australia (2005-06) e del Barcellona, suo ex club, dal 2006 al 2008, quando era allenato da Rijkaard.

Neeskens fu chiamato “Johan II” per identificare la coppia formata con Cruyff

Mundo Deportivo ricorda i suoi tempi con la maglia blaugrana (1974-1979):

La morte di Johan Neeskens lascia un grande vuoto tra gli appassionati di calcio più veterani. Era un giocatore molto amato al Barça, gli era stato dedicato anche un coro dai tifosi dopo aver lasciato il club per il suo animo combattivo: serviva per incitare i giocatori a dare di più. Le sue lacrime nel bel mezzo della celebrazione del titolo di Coppa delle Coppe del 1979 a Basilea, quando sapeva già che non avrebbe continuato col Barcellona, fanno parte della storia del club. Tutti cantavano il suo nome, e questo gesto ha fatto emozionare il “tutto-campista” che era arrivato in Spagna per tornare a giocare con Johan Cruyff. La sua impronta nel Barça è andata oltre i titoli che ha vinto col club. 

Nella nazionale olandese, ha segnato il suo unico gol nella mitica finale di Monaco contro la Germania di Beckenbauer e Gerd Muller, che ha poi vinto il Mondiale; ha trasformato un rigore nei minuti finali, battendo un altro mito del tempo, Sepp Maier.

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