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Neeskens l’uomo che inventò il pressing alto e il fuorigioco come arma d’attacco

Aveva il compito di marcare il regista avversario. Lo seguiva fin nella sua metà campo. Un giorno, il resto della difesa dell’Ajax cominciò a seguirlo

Neeskens l’uomo che inventò il pressing alto e il fuorigioco come arma d’attacco
(FILES) France's captain Michel Platini (R) and Netherlands Johan Neeskens fight for the ball during a qualifying football match ahead of the 1982 Football World Cup, at the Parc des Princes stadium in Paris on November 18, 1981. Johan Neeskens, part of the Ajax and Netherlands teams that created "total football" in the 1970s and a key team-mate of Johan Cruyff, has died aged 73, the Dutch football federation said on October 7, 2024. (Photo by GABRIEL DUVAL and JOEL ROBINE / AFP)

Johan Neeskens è stato il prototipo del giocatore universale, capace di difendere e contrattaccare, abile nel tamponare e nel costruire a centrocampo, nonché puntuale goleador alla bisogna, ma soprattutto assieme al gemello Johan Cruijff è stato il fulcro dello stile calcistico ultraoffensivo denominato totaalvoetbal, in cui i giocatori si scambiavano le posizioni facendo piovere attacchi da ogni direzione.

Prima di allora i difensori si dedicavano solo alla marcatura degli attaccanti e i centrocampisti presidiavano esclusivamente la zona nevralgica del rettangolo di gioco con rare eccezioni, come il terzino sinistro dell’Inter Giacinto Facchetti con le sue incursioni offensive sulla fascia o come il giovane mediano del Bayern di Monaco Franz Beckenbauer, che scattava in avanti per creare e facilitare le azioni d’attacco e, arretrando nel tempo la sua posizione, aprì poi la strada alla moderna nozione di libero.

Ma la rivoluzione calcistica degli olandesi fu completata soprattutto da altre due innovazioni: il pressing e la trasformazione della trappola del fuorigioco da strumento difensivo a tattica offensiva.

Neeskens e il racconto di David Winner nel libro “Brilliant Orange”

Una trasformazione che, come ricorda il giornalista inglese David Winner nel libro Brilliant Orange. Il genio nevrotico del calcio olandese (Minimum Fax, 2017), “nacque dalla naturale aggressività di Johan Neeskens e dal senso tattico di Vasovic. Il feroce Neeskens di solito aveva il compito di marcare il regista avversario. Le prede di Neeskens tendevano a ripiegare nella propria metà campo per cercare di stargli lontano. Neeskens le rincorreva, spesso spingendosi in profondità nella metà campo avversaria. All’inizio gli altri difensori dell’Ajax rimanevano indietro, ma a un certo punto della stagione 1970 il resto della difesa cominciò a seguirlo”.

Senza averlo dunque programmato, cominciarono a far scattare il fuorigioco e il tecnico Rinus Michels, resosi conto dell’efficacia, lo trasformò da sistema difensivo a strumento tattico offensivo. “Se Neeskens non riusciva, la difesa si sarebbe già trovata in posizione così avanzata che l’avversario, qualora avesse provato ad attaccare non sarebbe scampato al fuorigioco” spiega infatti Winner nel suo libro.

In pratica si deve quindi a Johan Secundo, come lo soprannominarono i tifosi del Barcellona per distinguerlo dal gemello Johan Primero (Cruijff), la nascita del pressing e della tattica del fuorigioco. Un’innovazione che ha profondamente cambiato il volto dello sport più popolare al mondo e aperto la strada al calcio totale e alla modernità.

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