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Nel mirino degli ultras di Inter e Milan c’era anche la gestione dei parcheggi per Milano-Cortina 2026

Dalle intercettazioni tra l’imprenditore Gerardo Zaccagni e Giuseppe Caminiti, suo dipendente legato alla ‘ndrangheta, emerge che teorizzavano un progetto per fare affari anche con le prossime Olimpiadi invernali

Nel mirino degli ultras di Inter e Milan c’era anche la gestione dei parcheggi per Milano-Cortina 2026
A volunteer speaks on the phone under the Olympics rings at North Paris Arena, the venue for Boxing for the Paris 2024 Olympic Games, in Villepinte, north of Paris, on July 24, 2024. (Photo by Mohd RASFAN / AFP)

L’inchiesta sugli ultras, partita dalle curve di Milan e Inter, si allarga a macchia d’olio. Sotto la lente dei riflettori della Procura di Milano ci sono i rapporti del tifo organizzato con le associazioni mafiose e i club sportivi.  Come riportato dal TgR Veneto dalle intercettazioni sarebbe emerso che gli ultras di Milan e Inter non volevano solo mettere le mani sui parcheggi attorno all’Olimpico e allo stadio di Torino, ma pensavano di estendere i tentacoli criminali anche sulla gestione dei posteggi per le Olimpiadi di Milano-Cortina del 2026.

I parcheggi di Milano-Cortina 2026

Negli atti dell’inchiesta, che vede i capi del tifo organizzato di Milano accusati di associazione per delinquere per alcuni aggravate dall’aver favorito gli interessi della mafia, estorsioni e altri reati, che Gerardo Zaccagni, “l’imprenditore che gestiva i parcheggi dello stadio milanese di San Siro, attualmente ai domiciliari, nel gennaio 2021, chattando con Giuseppe Caminiti, suo dipendente legato alla ‘ndrangheta e ritenuto il tramite per versare mensilmente diverse migliaia di euro di introiti ai due capi ultras interisti Vittorio Boiocchi e Andrea Beretta (il primo ucciso due anni fa, l’altro in carcere), teorizzava un progetto per fare affari anche con le prossime Olimpiadi invernali. «Io non mollo, sono peggio di un pitbull», è la frase pronunciata in un vocale da Caminiti e finita nelle intercettazioni”.

Dalle numerose intercettazioni tra i due è emerso anche il nome di Tavecchio, ex presidente della FIGC scomparso l’anno scorso e mai indagato.

Caminiti: «Io non mollo. Io sono peggio di un pitbull! Sia con questo Tavecchio che con Euro 2026».  Zaccagni ribadiva a Caminiti: «Pino non devi mollare un centimetro in questi due mesi su Tavecchio sennò abbiamo perso gli anni e forse altri anni a venire».

In altri colloqui l’imprenditore milanese sottolineava la sua necessitava di avere un contatto con Claudio Lotito, che non è mai avvenuto: «Dammi solo contatto di Lazio! Vado io …omissis.. Tu mi devi dare un contatto di Lotito! Ci penso io una volta che lui mi dà il cross in mezzo all’area! Io in un modo o nell’altro la butto sempre dentro».

 

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