All’epoca agli operatori della scientifica venne data la disposizione di attendere il via libera prima di effettuare filmati e rilievi nella stanza in cui si trovava il corpo
Diversi dubbi sulla morte di Marco Pantani non sono stati ancora chiariti. E i punti interrogativi intorno alla morte del Pirata continuano ad aumentare. L’ultimo in ordine di tempo riguarda due soggetti non identificati che hanno fatto ingresso nella stanza del residence dove morì Pantani ancor prima della polizia scientifica. Lo riporta l’Ansa.
Altri dubbi sulla morte di Pantani
L’Ansa riporta:
“Prima della polizia scientifica alcune persone entrarono nella stanza del residence “Le Rose” dove morì Marco Pantani, il 14 febbraio del 2004. La conferma del fatto, emerso pochi mesi dopo il decesso del “Pirata”, è arrivata nell’ambito dell’indagine per associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata alle scommesse clandestine avviata dalla Procura della Repubblica di Trento. Secondo quanto riferito da due testimoni, all’epoca operatori della scientifica, venne data la disposizione di attendere il via libera prima di effettuare filmati e rilievi nella stanza in cui si trovava il corpo del ciclista e furono invitati ad aspettare fuori dalla stanza.
In particolare, uno dei due agenti, l’allora assistente capo della Polizia scientifica, Maria Teresa Bisogni, rilevò nel dicembre del 2004 l’incoerenza della direttiva, «in quanto – affermò – sulla scena del fatto su cui si indaga per primi dovrebbero entrare gli operatori della scientifica opportunamente attrezzati con calzari, guanti e tute»“.
L’indagine della Procura di Trento fa seguito agli esiti della relazione finale della Commissione parlamentare antimafia sulla morte del campione. La pm Patrizia Foiera indaga in particolare su un possibile giro di scommesse illegali gestite dalla Camorra e sulle presunte alterazioni dei campioni ematici del ciclista durante i controlli anti doping del Giro d’Italia del 1999.
La pm Foiera ha persino sentito il famoso criminale Renato Vallanzasca al carcera di Bollate. Vallanzasca era stato il primo a parlare di un presunto giro di scommesse e del coinvolgimento della criminalità organizzata nella vicenda.