Dove sono i critici di Lukakone nostro? Conte è l’incarnazione del potere ideale. Meret, Olivera e Politano, la classe operaia è in testa alla classifica
Le pagelle di Milan-Napoli 0-2, a cura di Fabrizio d’Esposito
MERET. Mamma mia! Che serata orribile per gli esteti ariafrittisti in azzurro (dopo il Lecce si sono appalesati con aggettivi e verbi decisamente esagerati nel loro anti-contismo): al 45’ il risultato al Meazza è zero a due e il Napule fa godere con appena il 38 per cento di possesso della pelota. In più, la porta del giovane Meret resta immacolata. Tolta la rete annullata al triste madrileno, il nostro portierone si esibisce tre volte in modo decisivo: la respinta su Chukwueze al 19’; l’uscita salvifica dopo quer pasticciaccio brutto tra il Corazziere Sabaudo e Billy the Kilt al 27’; la deviazione del tiro del panchinaro lusitano all’83’. L’unica imperfezione sono quei rilanci errati nella malefica impostazione dal basso – 7
DI LORENZO. Al 16’ o giù di lì l’Eurocapitano ha un flashback da cui origina l’impetuosa ma improduttiva reazione rossonera: toppa un’apertura e poco dopo l’impiastro Musah ha un’occasione colossale. Per fortuna che è un momento. Di Lorenzo torna in sé e regge bene per tutto il resto della partita, tranne quando un paio di volte Leao se lo pazzea facilmente. Peccato, infine, quel pallone sprecato malissimo al 90’, al culmine di un magnifico discesone fino all’area milanista – 6,5
RRAHMANI. Da Amir a Zambo infine a Lukakone Nostro. Ed è subito zero a uno, prima del 5’. In difesa rimpalla una quantità marziana di palloni ma quello che colpisce è che insieme ai suoi compagni di reparto, a mano a mano che si va avanti, sembra formare una quadriglia di solidità militaresca (cioè contiana) e vocata al sacrificio estremo – 6,5
BUONGIORNO. Insieme a Billy the Kilt è l’azzurro che gioca più palloni (sessantuno): tuttavia, come scritto prima, la costruzione dal basso stasera è sovente tribolata. Non solo. Questa è la partita in cui il Corazziere Sabaudo commette per la prima volta tre errori angosciosi: il citato retropassaggio a Billy the Kilt al 27; l’ineffabile Morata che lo aggira e segna di testa, per fortuna in fuorigioco; una palla donata inopinatamente al 51’. Detto questo, resta il pilastro di una difesa che ancora una volta mantiene intonsa la porta del giovane Meret – 6,5
OLIVERA. Stasera Mati l’uruguagio è decisamente il migliore là dietro. Al 30’ Musah è in fuorigioco ma il suo anticipo è da difensore top player. Idem quando recupera su Leao dopo l’ottantesimo. Solo per segnalare le gesta più belle dell’uruguagio in difesa. Certo, all’85’ Chukwueze lo semina ma nessuno è perfetto. Ah, dimenticavo: è lui che assiste il Che Kvara per lo zero a due – 7
ZERBIN dal 94’. Senza voto
ANGUISSA. In questo Napule che non supera il 40 per cento di possesso, l’ovunquismo di Zambo si vede e si sente nella terra di mezzo quanto conquista e trattiene il pallone per allentare la pressione milanista. Eppoi è suo il servizio vincente per lo zero a uno di Lukakone Nostro – 7
GILMOUR. Billy the Kilt stasera vanta due risultati notevoli: oltre al numero di palloni toccati, è secondo per chilometri percorsi, dietro il connazionale Scott il Rosso. Questo per dire che la sostanza c’è. Poi c’è da recensire la qualità della sostanza. Diciamo allora che nel primo tempo soffre non poco ad avviare un’efficace fase di uscita. Cresce tanto nella ripresa e si rivede la fantasia manifestata già sabato con il Lecce. La sua partita è molto positiva. Non a caso, quando viene sostituito, l’Uomo Nuovo in panca lo abbraccia forte forte, in modo paterno – 7
FOLORUNSHO dal 94’. Solo un paio di minuti, ma stavolta non tituba a differenza del finale col Lecce e va deciso sugli avversari – 6
MCTOMINAY. Scott il maratoneta. A testa sempre alta, accordando corsa e intelligenza. Principia da lui lo zero a due fatato del Che Kvara. Epperò anche Scott il Rosso fa due errori stasera al momento di tirare, forse per stanchezza: al 60’ su assist del Che Kvara e al 93’ servito da Neres – 7
POLITANO. Come il Cuadrado allegriano, per fare un precedente storico. È l’azzurro che fa più recuperi. E abbiamo detto tutto – 7
MAZZOCCHI dal 68’. Quando il gioco si fa durissimo ci vogliono duri freschi per giocare e andare in trincea per frenare il panchinaro lusitano – 6,5
LUKAKU. Dove sono i suoi critici della settimana scorsa? Lukakone Nostro corica l’arrembante serbo e ubica la pelota nell’angolino che non sono ancora cinque minuti dall’inizio. Quando fa così è una potenza invulnerabile ed essenziale – 7
SIMEONE dal 77’. Senza voto
KVARATSKHELIA. Pure il Che Kvara dimostra di essere all’uopo un attento laterale di difesa. Poi al 42’ spiega le ali da sinistra verso il centro e uccella Maignan con una cagliosa tesa e precisa. Sempre viva il Che Kvara – 7
NERES dal 77’. Il brazileiro è pericoloso almeno tre volte, giusto per non smentire il suo tocco magico quando entra in campo – 6
CONTE. Spalle larghe e umili. E’ l’aforisma contiano di stasera. Vince a Milano con un piglio sicuro come neanche Spalletti due anni fa. Nel senso che dalla torre dello zero a due il Napule riesce a guardare il Milan dall’alto in basso per tutto il secondo tempo. Conte è l’incarnazione del potere ideale: un cinismo magnetico che riesce a cambiare le cose in modo flessibile (o fluido, fate voi). Un potere carismatico che non rinnega la fantasia: i suoi cambi non sono mai scontati, segno di una democrazia vera basata sul merito – 8
ARBITRO COLOMBO. Bravissimo – 7