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Pogba: «Dopo la squalifica la gente ha iniziato ad evitarmi. Gli amici non mi chiamavano più come prima»

Al Daily Mail: «Non dimenticherò questo capitolo della mia vita, ma gli altri potrebbero. Prima tutti pensavano fossi colpevole, ora invece sono contenti di rivedermi in campo»

Pogba: «Dopo la squalifica la gente ha iniziato ad evitarmi. Gli amici non mi chiamavano più come prima»
Db Torino 14/05/2023 - campionato di calcio serie A / Juventus-Cremonese / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Paul Pogba

Di quali sono i progetti futuri di Pogba se n’è già parlato abbastanza. Il calciatore al Daily Mail ha raccontato invece come ha vissuto il difficile periodo della squalifica per doping.

«Ecco una storia divertente: stavo provando un nuovo completo per la première di un film ma non avevo il telefono. Mia moglie (Zulay) sale di corsa le scale con il mio telefono urlando: “È l’avvocato”. Le ho detto che l’avrei richiamato, ma lei ha detto che dovevo rispondere io».

Pogba racconta del momento in cui l’avvocato gli ha comunicato la decisione del Tas di ridurre la sua squalifica.

«Così sono sceso per parlargli con il completo addosso! Mi ha raccontato la notizia e io sono rimasto in silenzio. Tutti saltavano dalla gioia, ma io ero sotto shock. Rapidamente quella felicità si è trasformata in determinazione. Abbiamo attraversato l’inferno. Un periodo buio. Ma questa è la mia seconda possibilità, devo sfruttarla. Ero eccitato».

Il centrocampista racconta che le persone hanno iniziato ad evitarlo dopo la squalifica:

«Paul Pogba, il ragazzo famoso, non c’era più. La gente mi evitava. Ero solito essere invitato alle settimane della moda e ad eventi del genere. Ora dicevano: ‘Non possiamo invitare Pogba’. I miei amici non mi chiamavano più come prima».

Pogba: «Quando la gente sente di doping, pensa che vuoi trasformarti in Hulk»

Pogba continua:

«Quando la gente sente parlare di doping, è come se pensasse che vuoi trasformarti nell’incredibile Hulk. È così che la gente mi vedeva».

Infine dice:

«Questo è un capitolo (della mia vita) che non dimenticherò, ma altre persone potrebbero. Ieri le persone pensavano che fossi colpevole di averlo fatto apposta. Ora dicono: “Siamo così felici di rivederti in campo”. Le cose cambiano».

 

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