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Pogba, il Tas: “Assunzione non intenzionale. Ma serviva maggiore attenzione”. In pratica come Sinner

Per il francese squalifica ridotta ma sempre 18 mesi. Un precedente preoccupante per Jannik

Pogba, il Tas: “Assunzione non intenzionale. Ma serviva maggiore attenzione”. In pratica come Sinner
Db Torino 28/02/2023 - campionato di calcio serie A / Juventus-Torino / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Paul Pogba

Dopo le indiscrezione è arrivata oggi la sentenza ufficiale del Tribunale Arbitrale dello Sport che ha ridotto la squalifica di Paul Pogba da 4 anni a 18 mesi per il caso doping.

Questa la nota del TAS

Il collegio del TAS ha basato la sua decisione sulle prove e sulle argomentazioni legali addotte secondo cui l’assunzione da parte del Sig. Pogba di DHEA, la sostanza a cui è risultato positivo, non era intenzionale ed era il risultato di un’errata assunzione di DHEA, avendo preso un integratore prescrittogli da un medico in Florida, dopo che al signor Pogba erano state date rassicurazioni sul fatto che il medico, che aveva affermato di curare diversi atleti statunitensi e internazionali di alto livello, era ben informato e sarebbe stato consapevole degli obblighi antidoping di Pogba ai sensi del Codice mondiale antidoping. Il signor Pogba ha chiesto una sanzione di soli 12 mesi in riconoscimento della presenza di qualche colpa da parte sua (non ha chiesto una determinazione di assenza di colpa o negligenza da parte del collegio CAS). ”NADO Italia ha sostenuto che l’imprudenza del Giocatore era grave e giustificava una squalifica di 4 anni. Il caso di Pogba è stato sostenuto da diversi esperti. Gran parte delle prove fornite da Pogba non hanno trovato opposizione. La giuria del CAS ha stabilito, tuttavia, che il signor Pogba non era esente da colpe e che, in quanto calciatore professionista, avrebbe dovuto prestare maggiore attenzione date le circostanze”.

In pratica il Tas riconosce il caso di Pogba simile a quello di Sinner che secondo il tribunale indipendente del tennis non è stato negligente. Ma ora, dopo il ricorso della Wada, sarà proprio il Tas a dover giudicare anche il tennista italiano

La sentenza del Tas che dovrebbe ridurre la squalifica per doping di Paul Pogba da 4 anni a 18 mesi, non è ancora stata emessa, eppure già appare evidente che il suo futuro non sarà alla Juve.

Tuttosport lo aveva anticipato subitoNel suo comunicato dichiara di non essersi mai arreso a quella che riteneva un’ingiustizia, ma nessun riferimento alla Juventus. Quando il Tas (Tribunale amministrativo dello sport) ufficializzerà la riduzione, arriverà il momento per il giocatore e i bianconeri di fare chiarezza; il suo contratto vale fino a giugno 2026. Si sarebbe azzerato con la vecchia squalifica, ma ora si riattiva. E con lui, anche il mega ingaggio di 12 milioni e mezzo lordi. C’è la possibilità per la Juventus di puntare alla risoluzione del contratto con una buonuscita”. 

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