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Rosenthal “via gli ebrei dal Friuli”: «A Udine mi fecero un piacere, pochi mesi dopo andai al Liverpool»

A Repubblica. Italia-Israele a Udine dove nel 90 venne respinto l’acquisto dell’israeliano: «Non mi dissero nulla delle scritte antisemite, solo di un problema medico»

Rosenthal “via gli ebrei dal Friuli”: «A Udine mi fecero un piacere, pochi mesi dopo andai al Liverpool»

Repubblica intervista Ronny Rosenthal, calciatore israeliano che nel 1990 fu molto vicino a vestire la maglia dell’Udinese. La cronaca però racconta di scritte antisemite sul muro di cinta del club che impedirono l’ufficialità dell’acquisto. «Rosenthal go home» e «via gli ebrei dal Friuli», si leggeva sui muri. Da lì l’Udinese stracciò il suo contratto, a Rosenthal dissero che avevano trovato un problema alla schiena durante le visite mediche di rito.

Domani a Udine la Nazionale sfiderà proprio Israele: quasi una nemesi di quella vergogna. Rosenthal non ci sarà:
«Ci avevo pensato, ma ho preferito di no: mia moglie ha la sclerosi multipla e non possiamo viaggiare molto. Vorrei andare allo stadio quando la nazionale israeliana tornerà a giocare in Israele».

Rosenthal, a distanza di tanti anni, a Udine sono annunciate manifestazioni pubbliche contro la nazionale israeliana.
«Ho paura che la partita possa essere strumentalizzata per fini politici. Dall’inizio della guerra, ogni volta in cui Israele gioca lontano da casa ci sono manifestazioni. C’è sempre molta sicurezza intorno alla squadra, ma adesso sarà molto più intensa. Anche quando giocavo io c’erano agenti intorno a noi: meno però di quanti ne servano oggi, ovviamente».

Udine inizialmente non aveva voluto dare il patrocinio al match.
«È un po’ strano che il comune non volesse patrocinare un grande evento in città, sono contento ci abbia ripensato. Ma non è solo Udine. È ridicolo che il Belgio abbia spostato la partita contro Israele in Ungheria. A causa dell’antisemitismo un Paese europeo non è più libero di organizzare una partita in casa propria come vorrebbe».

A lei fu impedito di giocare a Udine. Pensa sia stato per quelle scritte vergognose?
«Se è per questo che non sono stato preso, mi hanno fatto un favore: sei o forse otto mesi dopo ho firmato per il Liverpool».

Rosenthal racconta:
«I dirigenti dell’Udinese sono venuti da me a Liegi, ho firmato il contratto e sono arrivato in Italia per le visite mediche. Dopo la firma e i test medici sono stato in Israele per le vacanze, ma mentre ero a Tel Aviv un giorno ho preso il giornale e il titolo diceva: “c’è un problema medico per Rosenthal”, o qualcosa del genere».

E a quel punto?
«Non capivo cosa stesse succedendo. Ho aspettato l’inizio di luglio, quando era previsto il raduno per i nuovi acquisti. Quando arrivai mi dissero che avevano trovato un’anomalia nella mia schiena, nelle vertebre. Sì, sono nato con questa anomalia, ma non mi ha mai impedito di giocare al top: Maccabi Haifa, Bruges, Standard Liegi».

Poi, racconta sempre Rosenthal, ci fu il sospetto che l’Udinese puntava un ragazzo più giovane, Abel Balbo, più economico e di prospettiva. Così dal mancato passaggio a Udine, Ronny passa al Liverpool qualche mese dopo.

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