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Santopadre: «Con Berettini avevamo fatto progetti a lungo termine, ma nulla è per sempre»

A Tuttosport: «Nessuno dei due è rimasto ferito, ma ci sentiamo continuamente. Preferirei che giocasse Sinner il doppio in Coppa Davis».

Santopadre: «Con Berettini avevamo fatto progetti a lungo termine, ma nulla è per sempre»
Db Bologna 16/09/2022 - Coppa Davis / Italia-Argentina / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Matteo Berrettini-Jannik Sinner

L’ex allenatore di Matteo Berrettini, Vincenzo Santopadre, ha parlato del tennista romano e di Jannik Sinner, che si stanno preparando tra Atp Finals e Coppa Davis. L’intervista a Tuttosport.

Santopadre: «Con Berettini avevamo fatto progetti a lungo termine, ma nulla è per sempre»

Per oltre un decennio ha lavorato con Berrettini: pensava di arrivare con lui a fine carriera?

«Io e Matteo abbiamo sempre fatto progetti a lungo termine: è importante per acquisire una certa mentalità. Bisogna però tener conto che nulla è per sempre: la cosa buona è stata uscire da una relazione lunghissima senza nessuno strascico. Ci sentiamo con continuità: è stato un percorso fantastico per entrambi, ma poi ognuno prosegue per la sua strada. Credo sarebbe sbagliato associare Matteo soltanto a me e viceversa: siamo cresciuti insieme, ma siamo due professionisti diversi».

Continua a vedere le sue partite?

«Quando posso sì e con molto piacere. Siamo arrivati alla fine con la convinzione che fosse la cosa migliore per entrambi. Nessuna delle due parti è rimasta ferita. Matteo ha fatto un percorso eccezionale, per questo difficilmente ripetibile, ma ha dalla sua un’esperienza maggiore».

Per il doppio decisivo in Coppa Davis, Bolelli-Vavassori o Sinner?

«Sinner ha un livello e una personalità tali da gestire i momenti caldi che mi farebbero scegliere lui, senza nulla togliere agli altri. Poi se lui non dovesse sentirsela, sarebbe un altro discorso; ma se fossi il capitano, una chiacchierata con lui dopo il singolo la farei».

In un anno meraviglioso come questo è ripetibile la vittoria in Davis?

«Ci hanno insegnato che si può sempre fare meglio e io sono ottimista. Spero di sì, ma non deve diventare un vizio, altrimenti non ci godiamo mai i successi. Le probabilità di fare meglio sono basse, anche se noi tifosi ce lo auguriamo».

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