ilNapolista

Sarah Luisa Fahr: «Andavo ad operarmi la seconda volta al ginocchio e un libraio, incontrato in treno, mi ha dato la forza per risollevarmi»

Al Giornale: «Mi sono sfogata con lui, ho cercato una sponda per il mio dolore, ma ho trovato un muro di fronte. Poi mi ha raccontato che era semiparalizzato nella parte destra e che aveva ripreso a camminare»

Sarah Luisa Fahr: «Andavo ad operarmi la seconda volta al ginocchio e un libraio, incontrato in treno, mi ha dato la forza per risollevarmi»
Italy's #18 Paola Ogechi Egonu (L) stands hand in hand with Italy's #19 Sarah Luisa Fahr prior to the volleyball women's quarter-final match between Italy and Serbia during the Paris 2024 Olympic Games at the South Paris Arena 1 in Paris on August 6, 2024. (Photo by PATRICIA DE MELO MOREIRA / AFP)

Il Giornale intervista Sarah Luisa Fahr,  una delle protagoniste dello storico trionfo del volley azzurro a Parigi, presente al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano in occasione di Show4Health – Lo Spettacolo della Salute, kermesse organizzata da Show Care con l’obiettivo di promuovere e valorizzare una vita sana e attiva.

«Sono convinta che da ogni situazione negativa si possa trarre qualcosa di positivo. Senza quello che mi è successo non sarei diventata la persona che sono ora».

Sarah ha dovuto fare i conti prima con disturbi alimentari e poi con una doppia rottura del crociato. Ha trovato in sé la forza per superare gli ostacoli ed oggi è una persona positiva e solare, ma certi incontri sono stati importanti.  Come quel libraio che le ha cambiato la vita.

«Sì, ero sul treno e stavo leggendo un libro quando questa persona sconosciuta ha iniziato a parlarmi. All’inizio ero infastidita perché volevo leggere in santa pace. Ero distrutta dal dolore perché stavo andando a Roma per operarmi una seconda volta al ginocchio un mese dopo essere tornata a giocare. Quando abbiamo iniziato a chiacchierare, mi sono sfogata con lui, ho cercato una sponda per il mio dolore, ma ho trovato un muro di fronte. Poi quando mi ha raccontato che era semiparalizzato nella parte destra e che aveva ripreso a camminare, ho trovato la forza di risollevarmi».

E i problemi alimentari?

«Già prima degli infortuni al ginocchio soffrivo di disturbi alimentari: c’erano giorni in cui vomitavo perché mi abbuffavo di cibo e altri in cui non mangiavo per giorni per seguire una dieta. Mi ero chiusa in me stessa in quel 2020, quando ero arrivata a Conegliano. Ho trovato il modo di reagire, perché ho determinati atteggiamenti e perché ho una predisposizione alla positività che è sempre stata innata».

Si è fatta aiutare da qualcuno?

«Sì, da uno psicologo. È una figura che ognuno di noi una volta nella vita deve vedere. Gli episodi brutti possono capitare nella vita e per uscirne serve parlare con una persona che possa aiutarti»

ilnapolista © riproduzione riservata