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Sinner: «Il ricorso della Wada? Se non andasse per il meglio, sarei davvero molto stupito»

Da Shangai: «Collaborerò con loro come ho fatto prima. Ho avuto tre udienze e in tutte siamo andati a fondo della questione, pensavo bastasse»

Sinner: «Il ricorso della Wada? Se non andasse per il meglio, sarei davvero molto stupito»
Italy’s Jannik Sinner hits a return to Spain’s Carlos Alcaraz during the men’s singles final at the China Open tennis tournament in Beijing on October 2, 2024. (Photo by GREG BAKER / AFP)

Un 2024 quasi perfetto per per Jannik Sinner. se non fosse per il caso del doping. Il numero 1 del mondo è stato inserito nella lista delle 100 persone emergenti dell’anno secondo la rivista Time. L’azzurro è l’unico tennista in lista ed è stato inserito nella categoria ‘Fenomeni’. Due Slam vinti e il primo posto nel ranking mondiale, con ormai la quasi aritmetica certezza di chiudere da numero 1 del mondo il 2024.  Per Sean Gregory, giornalista di Time, «nel 2024, il fenomeno del tennis italiano Jannik Sinner ha vinto i suoi primi due tornei Slam ed è salito al numero 1 del mondo. Sinner attribuisce la sua ascesa alla sua attenzione ai fondamentali». Nel frattempo, l’italiano da Shangai ritorna sul ricorso della Wada:

«A distanza di qualche giorno sono ancora sorpreso dal ricorso della Wada, ma allo stesso tempo sono fiducioso che tutto andrà per il meglio. Se così non fosse, sarei davvero molto stupito».

Sinner: «Collaborerò con la Wada»

Nella conferenza stampa da Shangai, Sinner ha parlato del ricorso al Tas dell’agenzia mondiale antidoping contro la sua assoluzione per il caso della positività accidentale al Clostebol:
«Sapevo che c’era una possibilità che tutto questo accadesse, è successo e questo mi ha molto sorpreso. Collaborerò con loro come ho fatto prima. Ho avuto tre udienze e in tutte siamo andati a fondo della questione, pensavo bastasse. Ovviamente non sono a mio agio in questa situazione, questo è certo, anche perché pensavo che fosse tutto finito, quindi per me non è facile».

«Io e Alcaraz siamo abbastanza simili come persone»

Il numero uno del mondo ha poi parlato della partita persa a Pechino contro Alcaraz:
«Siamo arrivati al tie break del terzo, a quel punto la differenza è stata davvero minima, potevo vincere io come poteva farlo lui, e alla fine è andata meglio a lui. Ho avuto qualche occasione nel terzo set, lui avrebbe dovuto vincere il primo set, che poi ho vinto io. Anche nel secondo set ho avuto delle occasioni, ho avuto break point sul 4-3, non ho potuto sfruttarle. Ho avuto qualche occasione sul 5-4. Nel terzo set ero avanti 3-0 nel tie break ma lui poi ha tirato fuori dei punti incredibili e ha chiuso il match. E’ andata così, ma è stata una grande partita».

E sul rapporto con Alcaraz dice:
«Penso che per noi sia abbastanza facile andare d’accordo. Sento che siamo abbastanza simili come persone. In campo siamo un po’ diversi, seguiamo la nostra natura, ma fuori dal campo mi piace stare con lui e ascoltarlo, ho la sensazione che gli piaccia circondarsi di persone vicine, cosa che faccio pure io. In campo proviamo e proveremo sempre a batterci dando il meglio di noi. Lui mi spinge a fare meglio, e questo è molto positivo, provo sempre a migliorare il mio gioco pensando a batterlo».

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