A Sky, sul caso Clostebol: «Prima di New York non mi potevo aprire con tante persone, un periodo molto complicato. È stato difficile anche non giocare le Olimpiadi»
Sky ha rilasciato alcune anticipazioni della seconda parte del documentario “Jannik oltre il tennis, Sinner si racconta”. Una lunga intervista in cui il numero uno del tennis mondiale racconta un anno di primato e le difficoltà dopo il caso Clostebol.
Sinner: «Un momento difficile non giocare le Olimpiadi»
«Tutti giocano bene a tennis, il problema sono sempre i piccoli dettagli. Sono riuscito a capire tante cose in questa stagione e ho vinto tante partite con la forza mentale. Ero in una situazione molto difficile e delicata prima dello US Open, per i mesi precedenti, dove ho fatto fatica a comprendere quello che stava succedendo. Però a un certo punto mi sono detto: “No Jannik, alla fine è tutto abbastanza irrilevante, perché questo sport ti può dare soddisfazioni e ti può buttare giù anche moralmente, però alla fine io sto bene”».
È impressionante la lucidità con cui Jannik analizza il suo anno:
«Prima di giocare a New York era difficile innanzitutto perché non mi potevo aprire con tante persone. Era un periodo molto complicato perché non sapevo come dovevo comportarmi io, di persona, non sapevo cosa sarebbe uscito, non sapevo cosa sarebbe successo con il team. Solo che dopo un po’ di settimane mi sono svegliato un mattino e ho detto: “Ma alla fine io non ho fatto niente di sbagliato, non sapevo niente, e quindi per me era già passata, poi quello che esce dal giudice, quello che può uscire o non può uscire alla fine io non lo posso più controllare, no?”».
«Quest’anno è passato veramente veloce», continua Sinner. «Stiamo cercando di fare tutte le scelte per continuare a giocare il più a lungo possibile, ma non possiamo nemmeno buttare via il tempo perché è un bel bilanciamento di miglioramento, lavorare, voglia di vincere, avere intorno le persone che vuoi e ti possono aiutare».
Sull’Olimpiade mancata per una tonsillite dice:
«Gli Slam sono e saranno sempre i tornei più prestigiosi per me. Ho avuto un momento difficile: non giocare le Olimpiadi che per me erano un obiettivo fondamentale. Ora c’è la Coppa Davis. Futuro? Sarà difficile fare meglio di quest’anno, ma vediamo cosa succede». Lo vedremo lunedì prossimo a Parigi, quando tornerà in campo nel 1000 di Bercy.