È uno dei vincitori del Premio Penisola Sorrentina (29esima edizione) con un tributo a Ornella Muti e un riconoscimento, tra gli altri, ad Anna Foglietta
Sorrento premia “Com’è umano lei” il biopic di Luca Manfredi dedicato a Paolo Villaggio
È stato un fine settimana che ha visto le luci della ribalta accendersi in Costiera. Il palcoscenico del teatro Tasso ha ospitato una due giorni all’insegna del cinema e dell’audiovisivo con la 29esima edizione del Premio Penisola Sorrentina. Evento di promozione cinematografica inserito nel Piano Cinema della Film Commission Regione Campania e prodotto in collaborazione con la Fondazione Banco di Napoli, con il patrocinio della Fondazione Ferrovie dello Stato Italiane, di Rai Cinema Channel e con il dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”.
Momento clou il tributo ad Ornella Muti, ultima diva del cinema italiano, che ha portato in scena un estratto dal recital: “Passioni ribelli”, spettacolo scritto per lei da Vincenzo Iannone, in cui l’attrice ha dato voce alle più influenti scrittrici latino-americane, da Teresa Willms Montt a Gabriela Mistral, poetessa vincitrice del Nobel.
Nel corso della manifestazione il sindaco di Sorrento Massimo Coppola ha consegnato il premio speciale per cinema, teatro ed impegno civile all’attrice Anna Foglietta.
Fitta e prestigiosa la lista degli altri premiati tra cui: Luca Manfredi (premio regia tv per il biopic: “Come è umano lui”, dedicato alla figura di Paolo Villaggio); Pippo Balistreri (premio Casa Sanremo Off per il direttore di palco del Festival di Sanremo, in occasione dei 70 anni della televisione italiana); Nadia Rinaldi (premio personaggio femminile); Maurizio Mattioli (premio Dino Verde per la comicità); Luigi Lonigro, 01 Distribution Rai Cinema (premio per la distribuzione Fortune Italia Entertainment); Mario Venuti (premio alla carriera Lino Trezza).
“Un innesto vitale di mondi diversi eppure destinati ad incontrarsi, anche grazie alla poesia: questo è il leit motiv della 29esima edizione che, guardando al 2025 per celebrare i 30 anni della propria vita, intende recuperare radici letterarie, declinandole e contaminandole con il linguaggio e la narrazione offerti dalla settima arte”, ha afferma il direttore artistico Mario Esposito, che ha condotto la serata di gala insieme con la madrina Francesca Cavallin.