ilNapolista

Spalletti ha rifondato l’Italia sulle epurazioni: da Chiesa a Locatelli, ai romanisti (Libero)

Ha detto basta ai compromessi. Ha capito che il commissario tecnico non può far contenti tutti e non deve essere democratico

Spalletti ha rifondato l’Italia sulle epurazioni: da Chiesa a Locatelli, ai romanisti (Libero)
Db Parigi (Francia) 06/09/2024 - Nations League / Francia-Italia / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti

Spalletti ha rifondato l’Italia sulle epurazioni: da Chiesa a Locatelli, ai romanisti.

Ne scrive Libero a firma Claudio Savelli

Uno dei motivi per cui l’Italia funziona è che c’è un’Italia difettosa che viene lasciata a casa. Luciano Spalletti dopo l’Europeo si è autoimposto la rinuncia decisa e non negoziabile a diversi giocatori che in teoria potrebbero anche tornargli utili ma in pratica romperebbero il giocattolo. Basta compromessi. 

Difficilmente Spalletti attingerà a chi ne è rimasto fuori, anche se ai microfoni spiega che i vari Chiesa e Locatelli sono ancora nel giro, che con loro il dialogo è aperto e che in ogni momento potrebbero rientrare. È una bugia bianca dato che poi questi stessi giocatori non vengono chiamati.

Spalletti ha cambiato il mantra: la Nazionale è chiusa a molti

Il ct non ne vuole troppi per non otturare la crescita dei talenti emergenti, nella fattispecie Ricci per il quale intravede (a ragione) potenzialità sconfinate. Per lo stesso motivo sono spariti dall’azzurro Mancini e Cristante, che peraltro assorbono diversi veleni nella Roma, data la situazione: Pellegrini basta e avanza (Pisilli ne è immune, essendo debuttante).

Epurato anche Zaccagni, come Jorginho.

Spalletti ha capito che il commissario tecnico non può far contenti tutti e non deve essere democratico. Deve selezionare. Deve decidere chi portare ma anche e soprattutto chi non portare. Se prima dell’Europeo il mantra era “la Nazionale aperta a tutti”, ora è la Nazionale chiusa a molti. In questo senso vanno lette le convocazioni ristrette a 23 elementi, due per ruolo più i tre portieri, anche per condurre allenamenti senza gente che resta a guardare. Si sta finalmente creando l’Italclub di cui si parla da anni. Una squadra di pochi, ma buoni.

Il passo indietro su Inzaghi

ilnapolista © riproduzione riservata