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Tacconi: «Conte somiglia molto a Trapattoni» (SportWeek)

«Quando Antonio arrivò da Lecce, Trap lo fece crescere come calciatore e lo fece diventare un leader di quella Juventus»

Tacconi: «Conte somiglia molto a Trapattoni» (SportWeek)
Db Torino 13/05/2014 - finale Europa League / Siviglia-Benfica / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Stefano Tacconi

SportWeek intervista oggi Stefano Tacconi, 67 anni, ex portiere della Juventus. Ha vinto tutti i trofei in palio (scudetto, coppa Italia, coppa Uefa, Coppa delle Coppe, Coppa dei Campioni, Intercontinentale, Supercoppa italiana e Supercoppa Uefa). Oggi Tacconi  ha superato, quasi del tutto, l’aneurisma celebrale che lo ha colpito il 23 aprile del 2022. In questi giorni lancia il suo primo libro  L’arte di parare, trovare il coraggio per fronteggiare i tiri della vita”

Dopo l’aneurisma ha riaperto gli occhi che era una persona completamente diversa.

«Non capivo niente, e avevo perso trenta chili. Non riuscivo a tenere la testa su, non potevo camminare, balbettavo. I medici hanno detto a mia moglie che ero come un bambino di tre anni. Praticamente ho dovuto imparare di nuovo a fare tutto».

La vita oggi è molto diversa, è vero che adesso piange spesso?

«Eh sì, purtroppo adesso va così. Sarà per colpa di quello che è successo, ma mi emoziono facilmente».

Non può mancare un commento di Tacconi sulla nuova Juventus.

«Sì, è una squadra che ha un futuro. E mi piace Thiago Motta perché è uno che non guarda in faccia a nessuno, fa giocare chi sta meglio senza badare al nome. Credo che la Juve sia già pronta per vincere lo scudetto, anche perché pure le altre grandi non sono partite benissimo».

E il Napoli del suo amico Antonio Conte.

«È una delle rivali. Antonio è un allenatore con un grande carattere. Somiglia molto a Giovanni Trapattoni, che quando arrivò da Lecce lo fece crescere come calciatore e lo fece diventare un leader di quella squadra».

Il sogno oggi è tornare alla vita di prima per quello che è possibile.

C’è ancora un sogno da realizzare nella sua vita?

«Tornare quello di prima, lavorare con mio figlio per aprire piccoli locali gastronomici».

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