Al “Marca Sport Weekend”: «Così come si paga un biglietto per vedere una partita dal vivo, per vederla in Tv bisogna pagare un abbonamento»
Javier Tebas, presidente della Liga, è stato uno dei protagonisti della prima giornata del “Marca Sport Weekend“.
Tebas è tornato a parlare di pirateria nel mondo del calcio, tema su cui si batte da tempo:
«Per l’industria dello sport e del calcio, una parte importante delle entrate è rappresentata dai diritti audiovisivi. Così come si paga un biglietto per vedere una partita dal vivo, per vederla in Tv bisogna pagare un abbonamento. I soldi che provengono dagli abbonamenti diminuiranno e l’industria fallirà. È un ulteriore incasso che i club hanno e che viene rubato. Se vogliamo continuare ad avere giocatori di questo livello, il nostro livello nel settore, dobbiamo pagare per i contenuti come quando andiamo a vedere una partita dal vivo».
Tebas sulla lotta alla pirateria in Italia
Per Tebas l’Italia sta percorrendo la retta via per combattere la pirateria nel calcio:
«Da un anno a questa parte, a livello giudiziario sono state prese alcune decisioni che vanno nella giusta direzione. La strada da percorrere è ancora lunga. Ci sono molti Paesi, come l’Italia, che hanno preso una decisione che va nella direzione di una lotta feroce alla pirateria. Hanno riscritto la legge, che è già stata approvata. Do a questa legge un 9 nella lotta alla pirateria. Dobbiamo avere degli strumenti. In Italia sono arrivati a dire che Google deve perseguire i contenuti pirata. Ho avuto incontri con Google, i motori di ricerca di Google non permettono di accedere alla pornografia. Ora io vengo dall’Arabia Saudita, lì è impossibile, negli Emirati è impossibile. Google lo vieta. Mi dicono: “È un crimine” ….. E anche questo lo è. Se si può impedire alle persone di guardare la pornografia nei Paesi arabi, come si può non impedire alle persone di guardare contenuti pirata? Abbiamo anche un grosso problema con X. Musk ha licenziato molti lavoratori e nella lotta alla pirateria sono rimasti in pochi. La maggior parte dei nostri diritti audiovisivi viene venduta gratuitamente. Ci sono già Paesi che mi hanno detto che mi pagheranno la metà. Ma non solo per il calcio spagnolo, anche per quello inglese e per tutti gli altri».
L’Italia avrà un vantaggio:
«I diritti audiovisivi rappresentano il 58% dei ricavi e nel resto dei Paesi una percentuale simile. I Paesi che hanno la giusta legislazione per combattere la pirateria avranno un vantaggio competitivo rispetto a quelli che non ce l’hanno. L’Italia si difenderà molto bene e noi no. Il nostro valore di mercato interno può diminuire del 30-40%, a differenza del loro. A livello internazionale sprofonderemo tutti. Chi ha una legislazione nazionale ben sviluppata sarà avvantaggiato. Se do un 9 all’Italia, do un 4 a noi».