Il Napoli risolve sempre la situazione, anche perché ha codici di gioco più semplici. La Juve di Thiago ha un percorso più movimentista e cerebrale
Thiago Motta ha il mal di Stadium: Conte e Allegri in casa erano inarrestabili, lui no (Gazzetta)
Scrive la Gazzetta dello Sport con Fabio Licari.
La Juve ricomincia da (meno) tre. Non più il numero perfetto, i gol segnati ogni volta che vince, ma il distacco dal Napoli. Tre punti dopo sette giornate sono niente, ma neanche pochi, visto com’era partito Conte a Verona, e avendo giocato quattro partite in casa dove un tempo non ce n’era per nessuno. Il Napoli risolve sempre la situazione, anche perché ha codici di gioco più semplici e immediati e una squadra di almeno dieci titolari riconosciuti.
La Juve è tutta nuova, ha intrapreso un percorso più movimentista e cerebrale, affascinante ma rischioso e complicato. Specialmente all’Allianz, il fortino inconquistabile degli scudetti di Conte e Allegri, un po’ ridimensionato nelle ultime stagioni e oggi terreno fertile per chi arriva con atteggiamento difensivo o quantomeno attento. Dal 2011 a oggi la Juve ha vinto qui il 74 per cento delle partite, ma considerando questa stagione siamo solo al 40. Ora la casa sembra stregata e Motta non ha ancora trovato l’esorcismo, pardon, la soluzione, ma non c’è tanto tempo da perdere.
Thiago Motta: «Non dobbiamo gestire, dobbiamo continuare ad attaccare»
Thiago Motta parla a Dazn dopo il pareggio della Juventus contro il Cagliari.
Sulla partita:
«Già nel primo tempo dopo il gol abbiamo controllato la partita, abbiamo fatto una gestione della partita che non dobbiamo fare. Dobbiamo continuare ad attaccare. Nel secondo tempo abbiamo creato qualche situazione di gol, ma non le abbiamo concluse, ma dava sempre la sensazione che il Cagliari potesse rientrare in partita. Abbiamo fatto quasi tutto noi oggi pomeriggio: abbiamo iniziato con il gol, che ci può dare un po’ più di tranquillità nel gioco, poi piano piano giocando e non creando pericolo loro hanno preso fiducia e c’è stato il rigore alla fine e l’espulsione, è diventato difficile ottenere il risultato positivo che volevamo».
Poi su Vlahovic che si è mangiato un gol praticamente fatto:
Thiago Motta: «Non gli dico niente, perché è una situazione di gioco. Succede e succederà però ci sono cose che dobbiamo fare meglio per poter crescere».
Poi sulla sensazione che alla fine la Juve avesse potuto prendere gol molto più che in altre partite:
«Siamo andati in vantaggio e dopo il vantaggio abbiamo gestito la partita. Dobbiamo migliorare lì, in Serie A tutte le partite sono complicate. Oggi abbiamo permesso al Cagliari di rientrare in partita. L’impressione è che abbiamo fatto fatica a chiudere la partita».
Sull’aspetto mentale: come si lavora su un giocatore come Douglas Luiz che ha regalato il rigore sia al Lipsia che al Cagliari?
«Allenare, lavorare, dare il massimo tutti i giorni, così si fa questo lavoro e si continua a lavorare al massimo. Sicuramente nel futuro vedremo cose positive».
Poi su Yildiz non titolare, non poteva entrare prima?
Thiago Motta: «Sì, ma ho visto che Samuel Mbangula doveva dare di più durante la partita e ho tenuto il cambio di Kenan. Alla fine ha fatto il suo, è entrato bene in partita. Eravamo ancora sull’1-0 cercando di chiuderla, non l’abbiamo fatto e abbiamo preso gol su rigore».
Su Koopmeiners:
«È uscito per un fastidio, si stava lamentando per un rigore, dobbiamo valutare le sue condizioni».