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Toni Nadal: «Rafa mi disse che avrebbe lasciato solo dopo aver provato di tutto»

“L’ultimo” saluto su El Paìs: “Ha ritardato la decisione per mesi perché ha imparato a convivere con il dolore ed è riuscito a dominarlo”

Toni Nadal: «Rafa mi disse che avrebbe lasciato solo dopo aver provato di tutto»
Parigi (Francia) 11/06/2017 - Roland Garros / foto Panoramic/ Insidefoto/Image Sport nella foto: Rafael Nadal-Toni Nadal

Ci ha messo un po’, lo zio Toni. Poi ha scritto, di proprio pugno, su El Paìs il suo saluto a Rafa Nadal. Da mentore, da allenatore, da zio appunto. “È arrivato il momento inevitabile che si vorrebbe non arrivasse mai”.

Toni Nadal racconta che Rafa “per mesi ha ritardato questa decisione, pur sapendo che avrebbe dovuto prenderla prima o poi”. “Nel suo caso c’è stata una circostanza particolare che lo ha portato a prolungare l’addio. Rafael ha imparato a convivere con il dolore per molti anni, è riuscito a dominarlo in molte occasioni e ha visto come, nonostante dubbi e incertezze, a volte ne usciva non solo vittorioso, ma anche rafforzato. Questo è stato uno dei motivi che lo hanno spinto a rinviare ancora e ancora la sua ponderata decisione. Tutti sanno che è abituato a portare avanti la sua lotta fino alla fine, proprio come ha fatto in molte partite quando la situazione gli era chiaramente avversa ed era difficile per lui arrendersi. In questi ultimi due anni ha semplicemente continuato con la sua consueta tendenza, quella di darsi ogni opportunità, più per fede che per ragionamento e, infine, ha accettato di accettare l’ovvia realtà solo quando ha avuto l’indiscutibile conferma che la sua corpo non va oltre”.

“Oggi posso affermare con fermezza che Rafael ha mantenuto ciò che mi aveva promesso qualche anno fa in una conversazione avuta in una sezione del club. Gli ho raccontato che un noto ex tennista mi aveva confessato l’insoddisfazione che gli causava la sua carriera tennistica. Con notevole sincerità si era lamentato, non di non aver ottenuto più titoli, ma della sua mancanza di perseveranza. Per paura ho esortato mio nipote a non commettere quell’errore e, con più zelo di quanto mi aspettassi, Rafael ha risposto: “Calmati, Toni. Quando lascerò sarà con la tranquillità di aver provato di tutto”. Ora, dopo pochi giorni, quando mi è stato affidato il compito impossibile di esprimere in questo scritto i miei sentimenti per il suo addio, la mia mente si è riempita di immagini nostalgiche, ricordi, momenti vissuti e condivisi accanto a Rafael”.

Scrive che tutto ciò che ha fatto, da bambino all’addio “è la manifestazione di un sogno quasi perfetto”. Nei momenti difficili, gli ripetevo una frase che ho già scritto qui: “Rafael, la vita ci ha trattato meglio di quanto ci aspettassimo e molto meglio di quanto meritassimo”.

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