“Anche la fiducia più cieca e ottimista vacilla”. “Manca quella indispensabile smania di vincere che deve caratterizzare la Juventus per storia e valore della rosa”
I dubbi di Tuttosport: la fiducia nel progetto Juventus comincia a vacillare
All’indomani di Juve-Parma 2-2, sesto pareggio in dieci giornate, anche il direttore di Tuttosport Guido Vaciago non può nascondere i propri dubbi:
E scrive:
Allo stato attuale delle cose, dunque, è difficile pensare che la Juventus, questa Juventus, possa rappresentare una preoccupazione per il Napoli di Antonio Conte che, proprio della continuità di rendimento, fa il suo punto di maggiore forza. Pensare alla squadra di Motta che infila cinque vittorie consecutive, in questo momento, è da visionari, mentre si accumulano i pareggi, in alcuni dei quali (ieri, Empoli e Roma) la Juventus si è letteralmente buttata via. Ecco, anche la fiducia più cieca e ottimista nel progetto di Motta (che continua a meritarla) vacilla di fronte a occasioni gettate e alla mancanza di quella indispensabile smania di vincere che deve caratterizzare la Juventus per storia e valore della rosa.
La Juve Thiago-Giuntoli è stata talmente disastrosa che nemmeno Tuttosport può far finta di niente (una settimana fa)
Tuttosport in prima pagina sceglie il titolo: “Motta, questa è brutta”. È Thiago Motta per tutti il principale responsabile, viene sempre dimenticato Giuntoli l’architetto del ridimensionamento: colui il quale sta portando la Juventus nel corpaccione della modestia (peraltro tra l’entusiasmo degli juventini tifosi incompetenti come pochi).
Scrive Tuttosport col direttore Vaciago:
Non è tempo di processi, ma Thiago Motta ha delle responsabilità nella dolorosa sbandata, perché lo Stoccarda ha dominato e vinto con pieno merito, mentre la Juventus non ha creato abbastanza e, quando ci ha provato lo ha fatto con lentezza e timidezza. La Juventus, di cui proprio Perin aveva esaltato lo spirito agonistico alla vigilia della partita, non può e non deve essere questa. Non ha l’obbligo di vincere sempre, ma il dovere morale di non perdere così, tecnicamente molle e inconsistente sotto il profi lo caratteriale.
C’è lavoro per Giuntoli in questa Juve
Vlahovic corre a vuoto e male fino a evaporare, senza lasciare tracce di sé; Yildiz vuole strafare (e come capita in questi casi spesso strasbaglia); Savona è frastornato, Fagioli non ragiona abbastanza; nella trequarti ci deve essere un tunnel spazio-temporale che inghiotte McKennie e Danilo non fa molto per convincere Motta di aver sbagliato a tenerlo fuori. È una partita amara, ma interessante per analizzare i limiti di questa Juventus.
C’è, dunque, lavoro per Motta (e, a gennaio, anche per Giuntoli), ci sono spunti di riflessione per i singoli che, dopo certi giudizi iperbolici, necessitano di un ammollo in umiltà. Se la Juventus, nel suo complesso, ha l’intelligenza e la forza mentale di trasformare questa brutta partita in una lezione, potrebbe essere un passaggio di maturazione importante.