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Ultras, il fascino delle curve seduce i più giovani: “svolgono un importante ruolo sociale” (Gazzetta)

Il fenomeno degli ultras sembra “colpire ancora in modo importante i sostenitori più giovani”. Per molti le collusioni sono «marginali» e con i club «serve dialogo»

Ultras, il fascino delle curve seduce i più giovani: “svolgono un importante ruolo sociale” (Gazzetta)
Mg Milano 26/10/2022 - Champions League / Inter-Viktoria Plzen / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: tifosi Inter

Oggi sulla Gazzetta un sondaggio sul gradimento e la percezione del fenomeno ultras. Prima dei risultati, per amor di verità, bisognerebbe parlare della metodologia del sondaggio Swg. Tuttavia il campione interrogato per il sondaggio, scrive il quotidiano “scelto in modo da rappresentare il Paese”, fornisce almeno un “sentiment” (come amano dire quelli bravi) rispetto al “tifo da curva” e ai suoi abitanti. Gazzetta scrive, in estrema sintesi, “per molti le collusioni sono «marginali» e con i club «serve dialogo»“.

Il fascino delle curve: ne sono sedotti principalmente i giovani

Il fascino delle curve sembra “colpire ancora in modo importante i sostenitori più giovani“.

Sul binomio ultras-violenza, il 33% degli intervistati trova ingiusto che l’intera categoria venga considerata pericolosa, visto che «quegli episodi riguardano poche mele marce». Percentuale che sale al 40% tra i tifosi accesi e al 51% nella fascia 18-34 anni, segno evidente di quanto le nuove generazioni ammirino la categoria“.

E ancora. “Al 46% (le curve, ndr) «suscitano un certo senso di appartenenza e mi fanno sentire parte di qualcosa di più grande» e addirittura per il 42% «svolgono un importante ruolo sociale che va ben oltre il semplice tifo da stadio»”.

Per quanto riguarda invece le infiltrazioni della criminalità organizzata o la collusione con la politica, “per quasi la metà degli intervistati (47 e 48%) le connessioni sono infatti «marginali»“.

Da qui si arriva al tema dei rapporti con i rispettivi club. Il sondaggio commissionato da Gazzetta rivela che “la posizione più condivisa dagli intervistati (40% ) è quella che vuole «dialogo e ascolto, ma limitando la loro ingerenza nelle decisioni a situazioni eccezionali»“.

Nel mirino degli ultras di Inter e Milan c’era anche la gestione dei parcheggi per Milano-Cortina 2026

L’inchiesta sugli ultras, partita dalle curve di Milan e Inter, si allarga a macchia d’olio. Sotto la lente dei riflettori della Procura di Milano ci sono i rapporti del tifo organizzato con le associazioni mafiose e i club sportivi.  Come riportato dal TgR Veneto dalle intercettazioni sarebbe emerso che gli ultras di Milan e Inter non volevano solo mettere le mani sui parcheggi attorno all’Olimpico e allo stadio di Torino, ma pensavano di estendere i tentacoli criminali anche sulla gestione dei posteggi per le Olimpiadi di Milano-Cortina del 2026.

Negli atti dell’inchiesta, che vede i capi del tifo organizzato di Milano accusati di associazione per delinquere per alcuni aggravate dall’aver favorito gli interessi della mafia, estorsioni e altri reati, che Gerardo Zaccagni, “l’imprenditore che gestiva i parcheggi dello stadio milanese di San Siro, attualmente ai domiciliari, nel gennaio 2021, chattando con Giuseppe Caminiti, suo dipendente legato alla ‘ndrangheta e ritenuto il tramite per versare mensilmente diverse migliaia di euro di introiti ai due capi ultras interisti Vittorio Boiocchi e Andrea Beretta (il primo ucciso due anni fa, l’altro in carcere), teorizzava un progetto per fare affari anche con le prossime Olimpiadi invernali. «Io non mollo, sono peggio di un pitbull», è la frase pronunciata in un vocale da Caminiti e finita nelle intercettazioni”.

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