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Ultras, il governo si sveglia (forse): riconoscimento facciale, Daspo “penale” e garanzia dei fermi

Le mosse del governo per contrastare comportamenti criminali allo stadio. Il ministro Abodi rilancia ancora la “Carta dei doveri”

Ultras, il governo si sveglia (forse): riconoscimento facciale, Daspo “penale” e garanzia dei fermi
Genova 25/09/2024 - Coppa Italia / Genoa-Sampdoria / foto Image Sport nella foto: tifosi Genoa

Gli scontri tra tifosi a Genova e l’inchiesta milanese sugli ultras hanno riproposto il problema della violenza delle frange estreme del tifo organizzato. L’edizione odierna della Gazzetta spiega che il governo si è già attivato per arginare il fenomeno.

Abodi, Piantedosi e Nordio: il dream team del governo per arginare la violenza ultras

Scrive la Gazzzetta:

Lunedì pomeriggio al Viminale il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha incontrato quello per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi per definire una road map di misure che possano tutelare il mondo del pallone e soprattutto i veri tifosi“.

La discussione riguardava le nuove iniziative legislative per porre fine alla violenza e alle infiltrazioni della criminalità organizzata. “La prima mossa sarà una verifica con il ministro della Giustizia Nordio degli strumenti necessari per rendere efficaci i fermi dei tifosi evitando che vengano rilasciati dopo poche ore. Si sta valutando poi la tracciabilità del Daspo che potrebbe rientrare nel quadro penale, finendo nel casellario giudiziario“.

Piantedosi e Abodi hanno parlato a lungo anche degli strumenti tecnologici da utilizzare negli stadi, in particolare del riconoscimento facciale. L’idea è quella di chiedere – una volta ottenuto il via libera del Garante della privacy – l’obbligatorietà della biometria in un tempo breve (si parla di un paio d’anni), sperando che venga poi inserito tra i requisiti per le licenze nazionali“.

Anche le società possono fare qualcosa. Ad esempio potrebbero attuare il “ritiro del gradimento verso i tifosi che si macchiano di violenza, razzismo o di episodi che non hanno nulla a che fare con il calcio e i valori dello sport“.

Infine il cavallo di battaglia di Abodi, la “sua” Carta dei Doveri. “La Carta la prossima settimana sarà sul tavolo di un gruppo di lavoro su tutti questi temi, coordinato dai due ministeri con il coinvolgimento di Figc e Leghe“.

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