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Ultras, l’ultima follia è del leghista Belotti (vicino alla Curva dell’Atalanta): «inseriamo i tifosi nei Cda dei club»

Il leghista Belotti, tifosissimo dell’Atalanta, vorrebbe creare una “Consulta di tifosi” dentro i cda. Per fortuna c’è Lotito che resiste

Ultras, l’ultima follia è del leghista Belotti (vicino alla Curva dell’Atalanta): «inseriamo i tifosi nei Cda dei club»
Mg Dublino (Irlanda) 22/05/2024 - finale Europa League / Atalanta-Bayer Leverkusen / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: tifosi Atalanta

Ci mancava il leghista Belotti (vicino alla Curva dell’Atalanta): «inseriamo i tifosi nei Cda dei club»

In piena bufera per l’inchiesta sugli ultras di Inter e Milan, ritorna il tema dei tifosi nel Cda dei club. L’idea è di un deputato leghista, Daniele Belotti, tifosissimo dell’Atalanta e molto vicino alla Curva del club bergamasco. Un’idea surreale, che solo da noi potrebbe essere partorita. L’idea di fondo, come ricorda il Dubbio, è quella di “obbligare i club calcistici a istituire un organismo di rappresentanza per i tifosi, che consenta a questi ultimi di dire la propria sulla gestione della società“. Una sorta di “istituzionalizzazione” gli ultras. Una follia.

Le idee della Lega: la “Consulta dei tifosi” e l’azionariato popolare nei club

Già cinque anni fa Belotti ci aveva provato. Il suo emendamento alla delega sulla riforma dello sport prevedeva la creazione in ogni club professionistico di una “Consulta dei tifosi”, con un potere consultivo e non deliberante, ma con diritto di tribuna alle riunioni del Cda.

La norma è stata rinviata e adesso per i parlamentari della Lega è arrivato il momento di applicarla. Tuttavia le intenzioni della Lega si scontrano con quelle di Forza Italia. Già i due partiti della maggioranza sono ai ferri corti per altri temi. Questo della “Consulta dei tifosi” potrebbe rivelarsi un nuovo terreno di scontro. A mettersi di traverso Claudio Lotito, senatore di Forza Italia e presidente della Lazio.

Il Dubbio scrive a proposito di Lotito:

Lunedì sera, nel suo stile, Lotito ha “presidiato” il Transatlantico di Palazzo Madama, con l’intenzione latente di farsi interpellare sui fatti di Milano, ma non per esprimere il proprio parere sull’inchiesta, bensì per scagliarsi contro la norma del Carroccio e annunciare che il suo partito, in commissione, aveva presentato un emendamento al Dl Omnibus per abrogarla definitivamente, senza passare per ulteriori rinvii. La proposta di Fi, poi, non è arrivata al voto per l’opposizione dei senatori leghisti, a partire dal capogruppo Massimiliano Romeo i quali, pur riconoscendo la delicatezza del tema e la gravità delle accuse formulate dai pm del capoluogo lombardo, hanno tenuto il punto e difeso la Consulta dei tifosi.

E’ probabile, dunque, che la norma venga ancora una volta rinviata col prossimo Milleproroghe, anche se non è escluso che Forza Italia tenti nuovamente la mossa alla Camera, magari stavolta con l’appoggio dell’opposizione. Intanto Lotito, che oltre alla tenzone politica nei confronti della Lega per conto del suo segretario Tajani, da tempo deve sostenere quella dialettica (almeno si spera rimanga tale) coi tifosi della Lazio che lo contestano apertamente, non vede davvero di buon occhio la possibile entrata dei fan nelle stanze dei bottoni dei club.

Nei piani della Lega però non c’è solo la “Consulta”. Un’altra legge, il ddl Molinari già approvato lo scorso aprile alla Camera, prevede l’introduzione dell’azionariato popolare nei club professionistici. Una pratica che permetterebbe ai tifosi potrebbero partecipare alla gestione delle società attraverso un “Ente di partecipazione popolare sportiva”.

“In questo caso, la rappresentanza dei tifosi-azionisti dovrà essere garantita dalla dirigenza del club attraverso la nomina di un rappresentante dei tifosi nel Cda. Se la quota di azioni detenute dai tifosi dovesse superare il 30 per cento, i tifosi avrebbero il diritto di nominare loro stessi il proprio rappresentante in Cda. Basterebbe dunque una quota minima per stare nel Consiglio, e questo pone degli interrogativi soprattutto per i club più piccoli o delle serie inferiori, ancor più facilmente scalabili o condizionabili da gruppi ultrà“.

Chi è Daniele Belotti, deputato leghista

Daniele Belotti, giornalista pubblicista e politico classe ’68, bergamasco doc e tifosissimo della Dea. Da quasi 50 anni è abbonato alla Curva Nord dell’Atalanta. Nel 2018 da deputato della Lega ha lanciato l’idea di creare un gruppo ultras al parlamento. Un gruppo di diversi colori politici, ma unito da un credo: il tifo.

Durante un evento all’Università di Torino, diceva: «Ho 50 anni e da 43 sono abbonato alla curva Nord. Sono cresciuto in curva, quindi l’ambiente lo conosco abbastanza bene». E ancora: «Ho avuto anche la fortuna e la disgrazia di passare sei anni di processo in quanto ritenuto l’ideologo dell’Atalanta, una cazzata gigantesca». Qual era (o qual è) la sua intenzione? «Stiamo cercando di fare un gruppo di parlamentari vicini al mondo delle curve. L’obiettivo è portare avanti i provvedimenti a favore del tifo più passionale».

Una passione come da lui dichiarato che lo ha portato al centro di un’inchiesta (da qui è stato assolto) della procura di Bergamo che lo ha accusato di concorso esterno in associazione a delinquere. Era infatti ritenuto il consigliere del capo degli ultras nerazzurri, Claudio Galimberti detto “Bocia” (anche lui prosciolto).

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