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Ultras Milano, l’inchiesta era pronta cinque anni fa. Poi motivi politici in Procura bloccarono tutto (La Verità)

Tra il Covid e le schermaglie tra magistrati (per altro). Il gip Salvini: «Tutti lo sapevano, ma nessuno si è mosso. La Procura si è mossa con ritardo»

Ultras Milano, l’inchiesta era pronta cinque anni fa. Poi motivi politici in Procura bloccarono tutto (La Verità)
Mg Udine 28/09/2024 - campionato di calcio serie A / Udinese-Inter / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: tifosi Inter

Ultras Milano, l’inchiesta era pronta cinque anni fa. Poi motivi politici interni bloccarono tutto (La Verità)

La ricostruzione de La Verità è così titolata: “Lo smantellamento dei clan da stadio si poteva ottenere già cinque anni fa”. Nel sommario: “L’ex gip Salvini: «Tutto noto, nessuno si è mosso». Due morti forse erano evitabili”.

Ecco che cosa scrive il quotidiano di Belpietro:

«Finché non ci scappa il morto…». Ci sono voluti due omicidi, quello di Vittorio Boiocchi e quello di Antonio Bellocco, per far ripartire la Procura di Milano su un’inchiesta che quasi cinque anni fa era già stata ben definita dagli stessi inquirenti milanesi. Invece quel materiale (c’era persino una cimice nascosta dentro il «baretto» della Nord) è rimasto sigillato nei cassetti. Colpa dell’emergenza Covid-19, probabilmente, ma forse anche del clima che tra il 2020 e il 2022 si respirava nei corridoi del tribunale, con il tempo perso nelle schermaglie dei magistrati sull’inchiesta Eni Nigeria e con il seguente arrivo di Marcello Viola (tifoso nerazzurro) come capo, al posto di Francesco Greco.

Le decine di arresti e perquisizioni dei giorni scorsi, che hanno sgominato le curve di Milan e Inter, hanno radici lontane. D’altra parte, la Digos aveva già chiesto nel 2020 il carcere per i capi della Curva Nord, ma nessuno all’epoca in Procura aveva dato uno sbocco all’inchiesta. Agli inizi del 2019, infatti, era stato aperto un fascicolo dopo la morte di Daniele Belardinelli, ultras del Varese morto negli scontri degli interisti che attaccarono i tifosi del Napoli nel dicembre 2018. Era stata messa sotto la lente tutta la Nord,
dove all’epoca comandava Boiocchi , lo «zio» che verrà ucciso proprio nell’ottobre 2022.

Inchiesta ultras chiusa nel cassetto, le accuse del gip Salvini

Il giudice per le indagini preliminari era Guido Salvini, ora in pensione. Era stato lui ad autorizzare molte intercettazioni in quei mesi, tra cui la cimice al baretto della Nord che consentiva agli inquirenti di ricostruire con esattezza quanto stava accadendo. Proprio Salvini, ieri, in un articolo sul Foglio ha ricordato: «Tutti lo sapevano, ma nessuno si è mosso». Ma soprattutto, ha aggiunto: «La Procura si è mossa in ritardo», cioè all’epoca aveva interrotto l’indagine senza fare alcuna richiesta d’arresto.

La Verità cita la relazione della Digos – del 31 agosto 2020 – da cui emerge «che Zanetti Javier, vicepresidente dell’Internazionale, si è relazionato con soggetti appartenenti alla Curva Nord […] in merito rescissione del contratto con allenatore Conte (Antonio, ndr), rivelando agli stessi anche particolari della vicenda che sono ignoti alla stampa. Tali toni confidenziali non posso far escludere che Zanetti possa in futuro concedere agevolazioni di vario genere alla Curva».

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