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Vasseur: «Andavo sui go-kart ma non ero portato. Mia madre mi disse di studiare»

Al Times: «Mi divertivo di più nelle categorie minori. Ma ora sono alla Ferrari, il meglio. Quando va male, penso a quando dormivo in camion»

Vasseur: «Andavo sui go-kart ma non ero portato. Mia madre mi disse di studiare»
Ferrari's French team principal FrÈdÈric Vasseur watches the Bahrain Formula One Grand Prix at the Bahrain International Circuit in Sakhir on March 5, 2023. (Photo by ANDREJ ISAKOVIC / AFP)

Frederic Vasseur si è raccontato in un’intervista al Times, dagli inizi fino alla decisione di portare Hamilton in Ferrari.

Ha iniziato a fare go-kart all’età di dieci anni, dice al Times aggiungendo che «non ha mai avuto il talento per gareggiare seriamente». Nella sua adolescenza ha avuto un incidente importante, portando sua madre a suggerirgli che era ora di concentrarsi sulla scuola piuttosto che sul suo hobby”.

Vasseur ha lavorato nelle serie minori prima di arrivare in Formula 1.

«In qualche modo ti diverti di più quando lavori nelle categorie minori che in Formula 1 – dice -. Quando sei il caposquadra, un grande nome in una piccola categoria, sei in grado di tenere a bada tutto. Sei consapevole dell’ingegneria, del marketing, dello sport, dei piloti … quando vai in Formula 1 in qualche modo ti sfugge qualche dettaglio e, per me, a volte è un po’ frustrante».

«Ecco perché a volte dico, fanc**o, mi sono divertito di più in passato, ma non è del tutto vero … lavori con i migliori della F1, l’approccio è diverso».

Vasseur sul suo arrivo in Ferrari

Del suo arrivo in Ferrari dice:

«Quando fai questo lavoro, essere alla Ferrari, esserne il il team principal è il meglio che possa capitarti, la sfida più grande, la più eccitante. Ci sono volute 24 ore per decidere».

L’ambiente è quello che si aspettava?

«No – dice ridendo -. Mi aspettavo molto peggio! Prima che mi unissi al team, tutti mi hanno detto che avrei vissuto un ambiente molto difficile, e così via. È vero che siamo esposti, è vero che subiamo pressioni, [ma] ciò che è grande è la motivazione interna».

Poi su Lewis Hamilton:

«Lewis è una macchina. La differenza principale tra Lewis e la maggior parte della griglia – e non voglio fare confronti personali – è che è organizzato come un’azienda. Nella sua mente, nel suo approccio, sa cosa vuole fare, quando vuole farlo. È in grado di separare ogni singolo pilastro dell’attività e per noi, per la Ferrari, sarà utile».

Vasseur poi racconta che quando le cose si fanno difficili, pensa a da dove è partito

«A volte quando tutto diventa un po’ difficile, penso: ‘Fred, anni fa dormivi nel camion in Formula Renault’».

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