Il ct dell’Italvolley femminile al festival dell Gazzetta: “aveva una forza mostruosa di viversi”
Julio Velasco, ct dell’Italvolley femminile, è intervenuto al Festival dello Sport di Trento e ha fatto una battuta sul confronto Maradona-Messi. Una battuta che, per chi fosse ancora indeciso tra i due, potrebbe chiarire definitivamente ogni dubbio:
«Meglio Maradona perché è della mia epoca e aveva una forza di viversi mostruosa e Messi ce l’ha però meno forte. Maradona, come tutti i grandi campioni, coi metodi di adesso, sarebbe migliore. E poi è stato unico, perfino con la cocaina è riuscito a giocare ad altissimi livelli».
Velasco: «Non credo in quelle frasi tipo ‘se credi puoi’ altrimenti avrei giocato da numero 10 nel La Plata»
La sua carriera registra anche una parentesi nel mondo del calcio. e considerazione anche sul mondo del calcio.
«L’esperienza nel calcio è stata molto interessante. Anzitutto perché io sono un calciofilo. Come molti giocatori di pallavolo, siamo calciatori frustrati – ha spiegato -. Infatti non credo in quelle frasi tipo ‘se credi puoi’ altrimenti avrei giocato da numero 10 nel La Plata».
«Però è stata un’opportunità unica, ho fatto il dirigente con Eriksson e Lippi, mi è servito molto anche per vedere le cose dall’altra parte. Ma mi è servito anche per capire che io sono un tecnico. Infatti ho deciso di tornare ad allenare perché è la mia passione e finché non mi mandano via lo farò».
«A me davano del lei quando andavo in questura per la cittadinanza, a quelli di colore davano del tu»
«A Paola Egonu – continua Velasco – ho detto che l’avrei difesa a morte sul tema dell’integrazione, ma che sul resto sarebbe stata come tutte le altre. So cosa vuol dire diventare un personaggio e molto spesso il personaggio ci rompe le scatole, ha vita propria ed è molto difficile rapportarsi con la gente perché c’è sempre lui di mezzo».
«Questa ragazza, quando si parla di integrazione… Il popolo italiano è un popolo fantastico, accogliente, che ti fa stare bene. Però è un popolo che ha sempre migrato. L’immigrazione è recente quindi secondo me tanti non si rendono conto di cosa vuol dire essere straniero in un’altra terra. A me davano del lei quando a 33 anni andavo in questura qui in Italia per la cittadinanza, a quelli di colore davano del tu. E questo si nota. Queste ragazze hanno a volte delle reazioni o delle sensazioni, e sono in guardia, perché hanno vissuto tante cose da piccole e ora che sono famose non si possono permettere più niente».