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Velasco: «Maradona o Messi? Diego perfino con la cocaina è riuscito a giocare ad altissimi livelli»

Il ct dell’Italvolley femminile al festival dell Gazzetta: “aveva una forza mostruosa di viversi”

Velasco: «Maradona o Messi? Diego perfino con la cocaina è riuscito a giocare ad altissimi livelli»
New Argentina coach Diego Maradona attends a press conference in Glasgow, on November 18, 2008. Diego Maradona says he cannot understand why Terry Butcher continues to harbour a grudge over the 'Hand of God' goal that helped knock England out of the 1986 World Cup. Butcher, an England defender in the team that lost the quarter-final match and now Scotland's assistant manager, said on Monday that he would never "forgive and forget" Maradona's action and made it clear he was unlikely to shake the new Argentina coach's hand when the Scots face his new charges here on Wednesday. AFP PHOTO/ Michael Hughes (Photo by Michael Hughes / AFP)

Julio Velasco, ct dell’Italvolley femminile, è intervenuto al Festival dello Sport di Trento e ha fatto una battuta sul confronto Maradona-Messi. Una battuta che, per chi fosse ancora indeciso tra i due, potrebbe chiarire definitivamente ogni dubbio:

«Meglio Maradona perché è della mia epoca e aveva una forza di viversi mostruosa e Messi ce l’ha però meno forte. Maradona, come tutti i grandi campioni, coi metodi di adesso, sarebbe migliore. E poi è stato unico, perfino con la cocaina è riuscito a giocare ad altissimi livelli».

Velasco: «Non credo in quelle frasi tipo ‘se credi puoi’ altrimenti avrei giocato da numero 10 nel La Plata»

La sua carriera registra anche una parentesi nel mondo del calcio. e considerazione anche sul mondo del calcio.
«L’esperienza nel calcio è stata molto interessante. Anzitutto perché io sono un calciofilo. Come molti giocatori di pallavolo, siamo calciatori frustrati – ha spiegato -. Infatti non credo in quelle frasi tipo ‘se credi puoi’ altrimenti avrei giocato da numero 10 nel La Plata».

«Però è stata un’opportunità unica, ho fatto il dirigente con Eriksson e Lippi, mi è servito molto anche per vedere le cose dall’altra parte. Ma mi è servito anche per capire che io sono un tecnico. Infatti ho deciso di tornare ad allenare perché è la mia passione e finché non mi mandano via lo farò».

«A me davano del lei quando andavo in questura per la cittadinanza, a quelli di colore davano del tu»

«A Paola Egonu – continua Velasco – ho detto che l’avrei difesa a morte sul tema dell’integrazione, ma che sul resto sarebbe stata come tutte le altre. So cosa vuol dire diventare un personaggio e molto spesso il personaggio ci rompe le scatole, ha vita propria ed è molto difficile rapportarsi con la gente perché c’è sempre lui di mezzo».

«Questa ragazza, quando si parla di integrazione… Il popolo italiano è un popolo fantastico, accogliente, che ti fa stare bene. Però è un popolo che ha sempre migrato. L’immigrazione è recente quindi secondo me tanti non si rendono conto di cosa vuol dire essere straniero in un’altra terra. A me davano del lei quando a 33 anni andavo in questura qui in Italia per la cittadinanza, a quelli di colore davano del tu. E questo si nota. Queste ragazze hanno a volte delle reazioni o delle sensazioni, e sono in guardia, perché hanno vissuto tante cose da piccole e ora che sono famose non si possono permettere più niente».

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