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Vincere è l’unica cosa che conta. Dove l’ho sentita?

Spinazzola ci riporta alla memoria i dubbi di Colantuono. È Festival Var. Da San Siro allo Stadium dove Douglas Luiz si sta ambientando

Vincere è l’unica cosa che conta. Dove l’ho sentita?
Mp Empoli 20/10/2024 - campionato di calcio serie A / Empoli-Napoli / foto Matteo Papini/Image Sport nella foto: Alberto Grassi-Scott McTominay

FALLI DA DIETRO (rubrica nata nel 2008. Le rubriche omonime nate successivamente sono imitazioni)
COMMENTO ALLA 8° GIORNATA DEL CAMPIONATO 2024-25

È Festival Var.

Si comincia da San Siro.
Rejinders rincorre Lovric dopo che Thiaw lo aveva perso per strada. L’austro-sloveno è furbo.
Taglia la strada all’olandese. Sgambetto accidentale e del tutto involontario. Ma è fallo da ultimo uomo ed espulsione inevitabile.

Partita falsata.

Nei 30 minuti precedenti Milan dominatore del campo.
Aggressività, ferocia, pressing.
Poi idee chiare, buoni fraseggi e rapidità nelle ripartenze.
Fonseca lascia fuori il dissidente Leao e si affida a quelli che hanno voglia di fare.
Non me lo aspettavo. Comincia a piacermi sto portoghese.
Ha carattere e sa schierare bene la squadra.

Discussioni infinite allo scadere quando Chiffi l’orribile annulla il gol friulano per fuorigioco di un millimetro.

La tecnologia c’è ed è giusto usarla.
Il millimetro c’è e deve esserci per tutti
Il calcio ormai è una questione di centimetri.
Buon per quel cazzone di Rocco Siffredi che agiva in tutt’altro settore, altrimenti avrebbe avuto da sbrigarsi a trovarsi un altro mestiere.

Più inquietante ciò che è accaduto allo Stadium.

Sono tornati.

Dopo vent’anni da calciopoli sono tornati.
Gli ergastolani liberi di tirare cazzotti agli avversari.
Gli ergastolani liberi di affondare i tacchetti nelle carni degli avversari.

Graduale ma significativo l’inserimento di Douglas negli schemi della Vecchia.
Complici i commentatori sciagurati che silenziano tutto.
Il che è pure ovvio.
E già, forse qualcuno ignora che la Juventus è la produttrice delle immagini delle partite giocate allo Stadium.

Dopo quanto si è visto a Torino un vento gelido cala sul campionato.

Questa Vecchia piccola piccola.
Questa Vecchia braccata dal fantasma di Acciughina.
Questa Vecchia che non tira mai in porta.
Questa Vecchia è una seria candidata allo scudetto.

“Giocare alle 12,30 mi fa schifo”. Parole sante del Sor Polpetta.

Ohimè.
Si chiama così il pub-trattoria che mi accoglie a Matera.
La partita è offerta senza commento.
Sostituito da una roba trap o rep insopportabile.
Il che in qualche modo aiuta a rimanere svegli, durante un primo tempo da sbadigli.

I Nipoti di Farinata degli Uberti sono messi bene in campo e schiacciano letteralmente gli azzurri nella propria area.

In centro si avverte l’assenza di Charlie Brown.
Ai lati Spinazzola si nota per l’abbronzatura da trifacciale.
Maglietta e pantaloncini perfettamente intonsi e ben stirati.

Mi vengono in mente le parole di Colantuono.
A chi gli chiedeva perché facesse giocare poco il ragazzo già molto promettente, rispondeva: “Perché non è mai spettinato”.

Ma si avverte soprattutto la presenza-assenza di Bud Spencer e quella di Trinità Kvara. Due fantasmi.

Non cambia la musica nella ripresa.
Al pub sempre rap e trap assordante.

Poi il rigore di Politano.
Apriti cielo. Insorgono stampa e tifoseria del nord a strisce.

Rigorino.

Che a me è parso sacrosanto. Magari un dono del cielo, ma sacrosanto.
Errore di irruenza del difensore empolese che non si frena e colpisce col ginocchio destro il bicipite sinistro di Politano.

Si vince così, ancora una volta.

Dopo un primo tempo orribile e dopo il dono del cielo.

Il Feroce Salentino esulta. E con lui esulto anch’io.
Ma usque tandem durerà ?

Vincere è l’unica cosa che conta.
Dove l’ho sentita?

Intanto mi sa che al Nord stiano facendo le prove generali per la grande rapina.
Sono tornati.

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