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Vinicius ha 24 anni, può rosicare, deve ancora imparare a perdere. È il Real che è un po’ in ritardo… (El Paìs)

“Mettetevi nei suoi panni, anche i giornali hanno le loro colpe: gli avevano assegnato il Pallone d’Oro così palesemente che non poteva non restarci male”

Vinicius ha 24 anni, può rosicare, deve ancora imparare a perdere. È il Real che è un po’ in ritardo… (El Paìs)
Real Madrid's Brazilian forward #07 Vinicius Junior celebrates scoring a hat-trick and his team's fifth goal during the UEFA Champions League, league phase day 3 football match between Real Madrid CF and Borussia Dortmund at the Santiago Bernabeu stadium in Madrid on October 22, 2024. (Photo by Thomas COEX / AFP)

Vinicius ha 24 anni, può rosicare, deve ancora imparare a perdere. È il Real che è un po’ in ritardo… (El Paìs)

“Non so cosa mi stia succedendo, ma tendo ad empatizzare con Vinicius Jr.”, scrive Rafa Cabeleira sul Paìs. Cabeleira è un editorialista in quota Barca. Scrive che “la persona mi piace relativamente, ma sono abbagliato dal calciatore e affascinato dal personaggio. Rimarrebbe da analizzare, o valutare, il suo ruolo di atleta puro: tutto ciò che ha a che fare con l’esemplarità, i valori e altri argomenti quasi filosofici, ma io sono abbastanza pigro e non sono lì per dare grandi lezioni sull’argomento”.

Il punto però è che Cabeleira perdona Vinicius per aver rosicato, sì per quella questione del Pallone d’Oro a Rodri. Ecco, scrive El Paìs: “mettetevi nei suoi panni“.

“Il brasiliano ha 24 anni, non 42, l’età in cui un cameriere discute ancora con i suoi genitori sulla convenienza o meno di mantenere un lavoro per più di tre o quattro settimane. E questo è un fattore che mi sembra molto importante prima di giudicare con tanta leggerezza le sue azioni. Ha torto il calciatore ad arrabbiarsi e fare una scenata tremenda quando viene informato che è arrivato secondo nella votazione per il Pallone d’Oro? Beh, sicuramente sì, ma mettetevi nei suoi panni”.

Vinicius, il Pallone d’oro e il Real Madrid

Tutto il suo ambiente gli garantisce allori da settimane. Lo amano, lo idolatrano, è il principe della casa, se non il re. E sebbene la presenza di una figura critica, o imparziale, in ciascun gruppo di convivenza sia solitamente consigliabile, non dovremmo sorprenderci della sua assenza se così fosse, cosa di cui non siamo sicuri nemmeno noi. A proposito dei media, che dire: è stato visto così tante volte sulle copertine dei principali giornali sportivi con l’allegra pallina appesa al petto che è strano immaginare un esito diverso da quello di ordinare preventivamente una vetrina di esporlo nella sala da tè poche ore dopo la conclusione della cerimonia”.

E allora parliamo del Real: “Nessuno nel club sembra disposto a offrire un buon consiglio o una visione alternativa a un ragazzo che ha lavorato tutta la sua breve vita per realizzare sogni come quello di essere incoronato miglior calciatore del pianeta”.

“Potrebbe darsi che il tutto faccia parte di un vasto complotto il cui unico scopo è quello di rubare gloria e carati al faraonico progetto di Florentino Pérez. Oppure potrebbe essere che no, non è così, e che il club di maggior successo del pianeta, compresi questi ultimi decenni di dominio quasi egemonico, abbia un piccolo problema con le sconfitte, sia minori che maggiori. Saper perdere fa parte della vita, e quindi dello sport, qualcosa che Vinicius Jr. ha ancora tempo per imparare. Chi è già in ritardo è il Real Madrid”.

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