Jannik è meno teso, si diverte, partecipa emotivamente. Il feeling con l’altro azzurro è evidente. Domani la finale contro l’Olanda
Berrettini ha il merito di far emergere anche un altro Sinner: che balla l’Italia di Coppa Davis
Alla seconda, Volandri non ha sbagliato. Dopo aver schierato Musetti singolarista contro l’Argentina (e ha finito con l’essere sconfitto nettamente da Cerundolo), il capitano ha preso atto della realtà e ha conferito a Berrettini i galloni di singolarista. Galloni che Matteo si è anche conquistato sul campo, nel doppio decisivo contro l’Argentina. Doppio giocato con l’amico Jannik Sinner. Oggi contro l’Australia, in semifinale, Berrettini ha conquistato il primo e decisivo punto. E lo ha fatto contro un avversario tostissimo: Kokkinakis, a lungo rinchiuso nel ruolo di compagno di doppio di Kyrgios. L’australiano è un avversario tosto da battere, anche in singolo, soprattutto sul veloce come quello di Malaga.
È stata una battaglia. Berrettini ha perso il primo set dopo aver sprecato un set-point e dopo essere andato a servire per chiudere 7-5. Invece ha perso al tie-break. Matteo però non è mai uscito dalla partita. E ha finito col vincere 7-5 al terzo. A quel punto il grosso era fatto. Neanche gli australiani credevano alla vittoria di De Minaur su Sinner. È stata più combattuto del previsto ma ha vinto Sinner 6-3 6-4.
L’Italia giocherà la seconda finale consecutiva di Coppa Davis. Sono i grandi favoriti contro l’Olanda. L’Italia può superare la Nazionale di Panatta, Bertolucci, Barazzutti e Zugarelli che la seconda finale di fila (quella del 77) la persero in Australia dopo aver vinto la prima in Cile.
Berrettini ha dato peso alla Nazionale. Non solo in campo, anche fuori. Lui e Sinner sono un coppia cool. Sinner ovviamente da solo ha conquistato il mondo. Ma con Matteo è un’Italia più interessante e affascinante. Non solo, ma la presenza di Matteo ha reso possibile scoprire un altro aspetto di Sinner. Quello che non emerge mai. Sinner partecipa emotivamente, si lascia andare come gli vediamo fare raramente nella sua vita tennistica. È la bellezza del tennis di squadra. Ed è la bellezza dell’empatia che c’è tra i due tennisti azzurri.
Berrettini Sinner la strana coppia.
Il Corriere della Sera intervista Vincenzo Santopadre ex coach di Berrettini e l’uomo che per primo ha fatto giocare in doppio lui e Jannik.
4 gennaio 2022. In Atp Cup, l’ex coach di Berrettini, Vincenzo Santopadre, nel ruolo di c.t. dell’italia schiera per la prima volta in doppio Matteo e Jannik (vittoria su Martin e Roger-vasselin). Complimenti per il guizzo.
«Matteo all’epoca era Jannik, inteso come l’anello forte dell’italia. Sinner era appena arrivato a Sydney, non se la sentiva. Per cominciare scelsi Berrettini-bolelli. Ma poi riuscii a parlarci e gli spiegai: nella mia idea, lui e Matteo erano un doppio fortissimo. Tra i due c’era già una complicità enorme: era evidente».
Complicità basata su cosa?
«Disciplina, senso del dovere, valori. Jannik riconosceva in Matteo la voglia di arrivare in alto, che era uguale alla sua. Me lo disse: a me piace tanto la volontà di Matteo di superarsi. E se Sinner queste cose le vedeva in Berrettini è perché gli appartenevano».
Non ha la sensazione che Matteo sappia estrarre da Sinner le emozioni?
«In doppio esce la parte più genuina di Jannik, quella che molti non conoscono. Posso dire che Sinner è molto più bello di quello che lascia intravvedere: ha una straordinaria umanità, gli piace ridere, fare battute, sa stare allo scherzo. I grandissimi, d’altronde, hanno autoironia».
Il passaggio di Umberto Ferrara da Sinner a Berrettini implica fiducia.
«Totale. Il preparatore è una figura intima, non un consulente esterno. Jannik ha lavorato con Umberto, che ha commesso l’errore del Clostebol: non posso pensare che non ci sia stato un confronto tra i due compagni. Sì, tra Sinner e Berrettini parliamo di un totale rapporto di fiducia».
Coppa Davis – Berrettini Sinner, il doppio è una Ferrari: ci portano in semifinale
Se un doppio con la pistola incontra un doppio con il fucile, il doppio con la pistola è un doppio morto. E il doppio con la pistola è quello argentino. Un’ottima coppia quella composta da Gonzalez e Molteni. Ma di fronte avevano Sinner Berrettini e due grandi giocatori di singolo sono quasi sempre più forti di due ottimi giocatori di doppio. È andata così a Malaga nel doppio decisivo tra Italia e Argentina. È stato entusiasmante guardare Sinner e Berrettini lottare punto su punto per portare l’Italia in semifinale. 6-4 7-5 il punteggio finale. Doppio tirato ma nei momenti decisivi gli azzurri sono saliti di giri, soprattutto Berrettini che ha ripreso a fare il martello soprattutto col suo dritto (talvolta anche al corpo degli avversari, nel doppio si fa così). Sinner ha ovviamente offerto la solita solidità ed entrambi hanno commesso pochissimi errori gratuiti, non osiamo dire nessuno ma quasi.
In semifinale l’Italia affronterà l’Australia. Ora sarà dura per Volandri escludere Berrettini dal singolare.