La Gazzetta: le grandi rivoluzioni partono sempre dal basso. In Italia c’è solo un modo per tornare subito competitivi: blindare la difesa.
Buongiorno in una sola partita ha annullato Lautaro e Thuram, la chiusura su Pavard è un inno alla resistenza
Scrive la Gazzetta dello Sport con Vincenzo D’Angelo:
Le grandi rivoluzioni partono sempre dal basso. E anche quella di Antonio Conte al Napoli è iniziata mettendo mano alle fondamenta. Come si ridà una mentalità vincente a un gruppo moralmente a pezzi dopo il fallimento post scudetto? Lavorando sulla testa ma soprattutto sul campo. E in Italia c’è solo un modo per tornare subito competitivi: blindare la difesa.
La prova in casa dell’Inter campione d’Italia è la dimostrazione di quanto sia cambiato il Napoli in pochi mesi. E di quanto l’acquisto di Alessandro Buongiorno sia stato fondamentale per dare il via al rinascimento napoletano. La chiave resta la capacità della squadra di sacrificarsi in fase difensiva, l’applicazione collettiva. Ma è innegabile che l’arrivo dell’ex Torino abbia fatto fare quel salto di qualità imprescindibile per rilanciarsi.
Buongiorno il ministro della Difesa
Quella di Buongiorno a Milano è stata una prova XXL: in una sola partita, Alessandro ha annullato Lautaro e Thuram, riuscendo anche a sdoppiarsi per andare a chiudere sugli inserimenti nello spazio di centrocampisti e difensori. La fotografia del match è tutta in quella chiusura disperata in avvio su Pavard, murato al momento del tiro. Un intervento che è diventato un inno alla resistenza: il Napoli si è messo l’elmetto e ha cominciato a chiudere tutte le linee di passaggio, andando all’uno contro uno a tutto campo per annullare la qualità nel palleggio dell’Inter. Con McTominay su Barella, Gilmour su Calhanoglu. E soprattutto con Politano a uomo su Bastoni, un play aggiunto in arrivo dalle retrovie. L’Inter è rimasta quasi spiazzata dall’atteggiamento azzurro e ci ha messo un po’ a prendere le misure.
Gli elogi di Spalletti a Buongiorno: «È un grande difensore».