Dopo Torino-Fiorentina: «L’ho sempre detto, non posso continuare a smentire. Quando ne perdi troppe di fila non fa piacere ma esaminiamo le cose in maniera lucida»
Torino-Fiorentina è un’altra partita amara per i tifosi Granata. La squadra di Palladino vince 1-0, la curva già un subbuglio insorge contro squadra e presidente. Proprio Urbano Cairo è il bersaglio numero uno. Si fanno più insistenti le voci su una possibile vendita del Torino, ma Cairo continua a smentire.
«Red Bull? Non ho mai avuto contatti con nessuno. Ascolterei eventuali proposte? Non mi metto a trattare con voi, è una domanda stupida. Questione stadio? Sono cose riservate, c’è un’interlocuzione con il Comune». La verità di Urbano Cairo, dopo l’ennesimo harakiri della squadra (sconfitta in casa contro la Fiorentina per 1-0).
«Ho sempre detto che il Torino non voglio venderlo, non posso continuare a smentire», le parole del presidente al termine della partita riportate dalla Stampa.
Cairo prova ad analizzare il momento della squadra:
«Quando ne perdi troppe di fila non fa piacere – continua Cairo – ma esaminiamo le cose in maniera lucida, altrimenti buttiamo via tutto. Contro la Fiorentina è una sconfitta immeritata, gli abbiamo regalato il gol. Adesso concentrati sulla Juventus, è una sfida importante».
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A Torino la contestazione a Cairo si fa macabra: una bara, una croce e il manifesto: “Qui giace Urbano Cairo”
Contestazione shock a Torino contro il presidente granata Urbano Cairo. Fuori il centro sportivo, dopo la sconfitta contro la Roma all’Olimpico, sono apparsi una bara di cartone, una croce e un manifesto funebre.
Come pubblicato in alcune immagini sulla pagina Facebook ‘Comunicazioni Resistenti Granata 1906’, all’esterno del quartier generale della squadra al Filadelfia è stata esposta una bara con una targa:
“Qui giace Urbano Cairo, 21/05/57-31/12/2024. Uomo di bassa statura fisica e morale, conosciuto come il presidente maiale. Il suo ego gli fu fatale. Se vi dovesse mancare vi accoglierà nel girone infernale. R.I.P. – Riposa in pena”.
Non c’è una firma degli ultrà o di altre realtà legate al tifo granata, mentre sulla bara sono state appoggiate anche banconote finte da un milione di euro. Sul vergognoso episodio indaga la Digos.