Ha sconfitto Torino e Milano con le sue qualità di gran tessitore. Può mai spaventarsi per qualche attacco populistico sullo stadio?
Caro De Laurentiis, hai visto come Manfredi ha vinto la battaglia politica col Nord e ha conquistato l’Anci?
Oggi è stato il giorno dell’ufficialità. Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi è diventato il nuovo presidente dell’Anci l’associazione nazionale comuni italiani. Incarico che al corpaccione dei cittadini dice poco o niente, ma è un traguardo importante soprattutto per chi – come l’ex rettore della Federico II – ha sguardo lungo e ambizione ancora più profonda. C’è chi da tempo sostiene che sarà lui il candidato del centrosinistra alle prossime elezioni politiche.
Manfredi, che sta nel centrosinistra ma non è organico ad alcun partito, ha condotto e vinto una lunga battaglia politica che lo ha visto contrapposto al fronte del Nord che aveva come candidato il sindaco di Torino Stefano Lo Russo spalleggiato dal primo cittadino di Milano Luigi Sala. Manfredi, che è un sapiente tessitore di alleanze, e anche un discreto incassatore, ha mostrato ancora una volta il passo lungo di chi sorvola le beghe quotidiane. Il volto che si ritrova non rende giustizia alla complessità della persona e soprattutto dell’uomo politico. Noi qui sul Napolista lo definimmo il Kayser Söze della politica. A Napoli potrebbero definirlo ‘o muchio surdo, ossia il micio sordo: sornione, grande attendista, ipocrita.
Il Corsera definisce Manfredi juventinissimo, il che è vero
Alla fine, l’ha spuntata lui. Il Corriere della Sera edizione torinese lo presenta come grande tifoso della Juventus, il che è vero. Ma anche in questo, invece di affrontare di petto la questione e porre il punto, ossia: “ma veramente secondo voi un tifoso della Juventus non può fare il sindaco di Napoli? Ma allora state inguaiati?”, ha preferito fare – appunto – il micio sordo. Con lui il Napoli ha vinto persino lo scudetto.
Scriviamo queste righe per il Napolista unicamente per quel che riguarda la questione stadio. E per ribadire il nostro consiglio non richiesto al presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, ossia stia attento a sottovalutare Manfredi che sulla questione stadio se lo impacchetta come vuole (anche perché il potere lo detiene il sindaco). De Laurentiis era partito lancia in resta, con le invettive sue o del suo parterre. Come faceva ai tempi di de Magistris. Ma con Kayser Söze è diverso. Con lui il metodo De Laurentiis ha ottenuto come risultato il classico buco nell’acqua. Ci è sorto il dubbio (ce lo auguriamo) che nel frattempo il presidente del Napoli abbia imparato la lezione. Gli attacchi pubblici al sindaco Manfredi (diretti o indiretti) sono cessati. Meglio cercare un’intesa dietro le quinte. Anche perché o si segue la linea Manfredi, oppure lo stadio San Paolo/Maradona non lo ottiene. Può sbattersi quanto vuole. Questo è poco ma sicuro. Manfredi ha vinto una battaglia politica complessa contro il fronte del Nord, figurarsi se si spaventa per qualche attacco alzo zero in salsa populistica per la questione stadio.