Santopadre su La Stampa scrive un interessante articolo sulla gestione dello stress: «Sinner è il numero uno anche in questo, vince prima di giocare»
Come si preparano i tennisti alla partita? Djokovic gioca a carte, Berrettini guarda i film di Verdone
Vincenzo Santopadre (l’ex coach di Berrettini, oggi lavora con Sonego) su La Stampa scrive un articolo interessante su come i tennisti preparano i sessanta minuti che precedono la partita. Quindi del come gestiscono le situazioni di stress.
E scrive:
esistono almeno due tipi di stress: l’eustress e il distress. Il primo è lo stress “buono”, quello che ti mette nella giusta tensione per affrontare la partita. Il distress invece è lo stress “cattivo”, quello che ti sovraccarica e ti consuma il corpo e la mente. Se penso a quest’ultimo tipo, mi viene subito in mente il caso di Andrey Rublev il prototipo del tennista che fatica a governare le proprie emozioni.
Sinner oggi è il numero 1 anche nell’arrivare pronto alla partita. (…) A differenza di molti suoi avversari, si preoccupa solo di ciò che può controllare.
Vince ancora prima di scendere in campo.
Santopadre parla di routine virtuosa dei tennisti.
“C’è chi inizia a preparare le racchette 40 minuti prima; chi, come Matteo Berrettini, impiega un po’ di tempo per guardarsi spezzoni di film di Carlo Verdone e Christian De Sica: è il suo modo di fare ingresso in campo con una sensazione di leggerezza. Chi gioca a carte con il team, come Djokovic, o a giochi da tavolo come Nadal”.
E a proposito di tennisti, il Nyt scrive di Sinner e di come ormai trascenda il tennis
Jannik Sinner “non è solo l’attrazione principale delle Finals: è il torneo, in campo e fuori”. Di più: ormai “trascende il tennis”. Il New York Times – The Athletic ne sancisce l’ascesa a fenomeno di massa. Matthew Futterman cita la sua pervasività, non solo per le pubblicità che fa. Gucci, Head, Nike, Rolex, La Roche-Posay, Fastweb, Enervit, Pigna, De Cecco, Lavazza, Intesa Sanpaolo. “L’accordo con Nike da 158 milioni di dollari in dieci anni; il valore annuale dei suoi accordi fuori dal campo è di circa 15 milioni di dollari. “Il suo personaggio alla GialappaShow, un programma comico satirico sulla falsariga di Saturday Night Live, fa degli sketch giocando sul suo modo di parlare meticolosamente uniforme”.
“L’Italia ha una lunga e illustre catena di montaggio di stelle del calcio. Le figure importanti in altri sport, specialmente quelle che riescono a penetrare la coscienza di persone che prestano a malapena attenzione allo sport, sono molto più rare. Ma il paese ha un modo di radunarsi con forza attorno ai suoi campioni olimpici e ai campioni di spicco in altri sport. Per anni, il motociclista Valentino Rossi e poi la nuotatrice Federica Pellegrini sono stati di gran moda. Chi non ha mai agganciato un attacco da sci sa tutto di Sofia Goggia, campionessa olimpica di discesa libera nel 2018. Sinner è l’ultimo arrivato, e forse il più adorato. L’Inter ha giocato domenica contro il Napoli in una resa dei conti tra due delle più grandi squadre di calcio italiane. La partita ha attirato 1,7 milioni di telespettatori in Italia. La partita di Sinner contro l’australiano Alex de Minaur, un incontro tutt’altro che glamour, ne ha attirati 2,27 milioni”.
“Le star del tennis in Italia sono sempre un’attrazione di spicco, ma forse perché è il primo numero 1 italiano, o forse per quell’inconfondibile zazzera di capelli rossi, Sinner in Italia sembra di un ordine di grandezza diverso. Mentre il suo comportamento costante e sommesso ancora il suo gioco di grazia e furia, uno di quegli stravaganti abbinamenti alchemici di una stella e una nazione catalizza partita dopo partita. Giovani e anziani sono a bordo per il viaggio. Lui è ciò che gli italiani chiamano “fuoriclasse”. Lui è uno dei “predestinati” alla grandezza”.
“Giocatori italiani che non sono nemmeno nel torneo si presentano per guardare le partite. Lorenzo Sonego, compagno di squadra di Sinner in Coppa Davis, era a bordo campo l’altra sera. Tutti gli altri, compresi gli altri sette concorrenti, fanno parte del cast di supporto, perfino Alcaraz.