Santopadre al Corsera: «Tra i due c’è totale fiducia. Non posso pensare che non ci sia stato un confronto sul preparatore Ferrara che ora lavora con Matteo»
Berrettini Sinner la strana coppia.
Il Corriere della Sera intervista Vincenzo Santopadre ex coach di Berrettini e l’uomo che per primo ha fatto giocare in doppio lui e Jannik.
4 gennaio 2022. In Atp Cup, l’ex coach di Berrettini, Vincenzo Santopadre, nel ruolo di c.t. dell’italia schiera per la prima volta in doppio Matteo e Jannik (vittoria su Martin e Roger-vasselin). Complimenti per il guizzo.
«Matteo all’epoca era Jannik, inteso come l’anello forte dell’italia. Sinner era appena arrivato a Sydney, non se la sentiva. Per cominciare scelsi Berrettini-bolelli. Ma poi riuscii a parlarci e gli spiegai: nella mia idea, lui e Matteo erano un doppio fortissimo. Tra i due c’era già una complicità enorme: era evidente».
Complicità basata su cosa?
«Disciplina, senso del dovere, valori. Jannik riconosceva in Matteo la voglia di arrivare in alto, che era uguale alla sua. Me lo disse: a me piace tanto la volontà di Matteo di superarsi. E se Sinner queste cose le vedeva in Berrettini è perché gli appartenevano».
Non ha la sensazione che Matteo sappia estrarre da Sinner le emozioni?
«In doppio esce la parte più genuina di Jannik, quella che molti non conoscono. Posso dire che Sinner è molto più bello di quello che lascia intravvedere: ha una straordinaria umanità, gli piace ridere, fare battute, sa stare allo scherzo. I grandissimi, d’altronde, hanno autoironia».
Il passaggio di Umberto Ferrara da Sinner a Berrettini implica fiducia.
«Totale. Il preparatore è una figura intima, non un consulente esterno. Jannik ha lavorato con Umberto, che ha commesso l’errore del Clostebol: non posso pensare che non ci sia stato un confronto tra i due compagni. Sì, tra Sinner e Berrettini parliamo di un totale rapporto di fiducia».
Coppa Davis – Berrettini Sinner, il doppio è una Ferrari: ci portano in semifinale
Se un doppio con la pistola incontra un doppio con il fucile, il doppio con la pistola è un doppio morto. E il doppio con la pistola è quello argentino. Un’ottima coppia quella composta da Gonzalez e Molteni. Ma di fronte avevano Sinner Berrettini e due grandi giocatori di singolo sono quasi sempre più forti di due ottimi giocatori di doppio. È andata così a Malaga nel doppio decisivo tra Italia e Argentina. È stato entusiasmante guardare Sinner e Berrettini lottare punto su punto per portare l’Italia in semifinale. 6-4 7-5 il punteggio finale. Doppio tirato ma nei momenti decisivi gli azzurri sono saliti di giri, soprattutto Berrettini che ha ripreso a fare il martello soprattutto col suo dritto (talvolta anche al corpo degli avversari, nel doppio si fa così). Sinner ha ovviamente offerto la solita solidità ed entrambi hanno commesso pochissimi errori gratuiti, non osiamo dire nessuno ma quasi.
In semifinale l’Italia affronterà l’Australia. Ora sarà dura per Volandri escludere Berrettini dal singolare.