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De Chiesa: «Matilde Lorenzi, non si muore per una facciata sulla neve. Caso chiuso in fretta e senza autopsia»

L’ex sciatore ripreso da La Stampa: «L’allenatore ha rilasciato dichiarazioni incomplete. C’era un cordolo che il giorno dopo è stato rimosso».

De Chiesa: «Matilde Lorenzi, non si muore per una facciata sulla neve. Caso chiuso in fretta e senza autopsia»

De Chiesa: «Matilde Lorenzi, non si muore per una facciata sulla neve. Caso chiuso in fretta e senza autopsia»

Paolo De Chiesa, ex protagonista della valanga azzurra di sci, parla al quotidiano La Stampa della morte di Matilde Lorenzi promessa dello sci italiano tragicamente scomparsa per una caduta a nemmeno vent’anni.

«Matilde si poteva salvare». E ancora: «Noi che amiamo lo sci, non possiamo stare zitti su questa vicenda». 

De Chiesa, profondo conoscitore del circo bianco, entra nel dettaglio: «L’allenatore Angelo Weiss ha visto per filo e per segno ma ha preferito rilasciare dichiarazioni incomplete. Non si muore per una facciata sulla neve altrimenti i tracciati sarebbero un cimitero. E mi chiedo: perché non è stata fatta l’autopsia? Perché il caso è stato chiuso così in fretta?».

Scrive La Stampa:

Domande che non trovano risposte, troppi si trincerano dietro il silenzio. Come il procuratore facente funzioni Axel Bisignano che si limita a comunicare: «La legge non ci consente di dare ulteriori informazioni. Tutto quello che avevamo da dire è nella nota stampa. Dovete attenervi a quella». 

La federazione ha deciso di non commentare.

De Chiesa parla di un cordolo rimosso

«Lì dov’è caduta Matilde non c’era neppure il sistema di protezione. Com’è possibile? Il costo del giornaliero sul ghiacciaio è sui 70 euro circa e con queste cifre non hanno protetto le piste nemmeno con le reti B. (…). Lei ha preso velocità per quel cordolo di neve dura sul bordo della pista che è stato tolto il giorno dopo. Deve essere stata una caduta pazzesca. (…) Il gestore degli impianti ha declinato ogni responsabilità. Con gli sci di oggi si scende a 60 chilometri all’ora e lì non c’erano vie di fuga. Spero che queste mie dichiarazioni aprano gli occhi a chi di dovere. Non c’è neppure un video, anche questo è strano». 

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