È successo durante un episodio di “The Overlap on Tour”, in compagnia di Carragher e Wright. De Rossi aveva sempre considerato Roy Keane come suo idolo assoluto
Durante un episodio di The Overlap on Tour, è andato in scena un siparietto molto divertente tra Daniele De Rossi e Roy Keane, da sempre idolo dell’ex allenatore e giocatore della Roma. I due calciatori si trovavano seduti ad un tavolo a Roma, impegnati nel gustare un piatto di spaghetti. Ian Wright, uno dei protagonisti del format, è intervenuto notando il singolare modo in cui Roy Keane stesse provando a mangiarli: «Roy Keane sta tagliando la sua pasta, questo è pazzesco!» De Rossi si è unito alla battuta, esclamando: «Un idolo, un idolo. Tagliando gli spaghetti!» Roy, naturalmente, ha preso tutto con filosofia, rispondendo con leggerezza: «Perché non mi hai detto come mangiare la pasta?» a cui Wright ha ribattuto: «Perché non credevo che avresti fatto una cosa del genere!»
De Rossi e il divertente scambio con Keane
Nel 2016 De Rossi aveva espresso totale stima verso Roy Keane di cui indossava il numero di maglia alla Roma (il 16 ndr). Così aveva detto in quell’occasione:
«Negli anni scorsi sceglievo il numero che restava libero, poi ho deciso per il 16. Mia figlia è nata il 16 luglio, Roy Keane indossava la 16. È uno dei miei idoli di sempre da quando faccio il centrocampista»
Di risposta, Keane ha poi commentato sulla questione spaghetti: «De Rossi ha perso molto rispetto per me».
🍝 VIDEO – #DeRossi e il siparietto con Roy #Keane: “Un idolo che taglia gli spaghetti…”#ASRoma https://t.co/1QL5TJjaPC
— Il Romanista (@ilRomanistaweb) November 20, 2024
De Rossi lancia un salvagente ai Friedkin: «Un giorno tornerò a Trigoria. Dove uno sta bene, torna»
Daniele De Rossi da Coverciano lancia un salvagente ai Friedkin. Al termine della Cerimonia a Coverciano degli Hall of Fame aveva rilasciato alcune dichiarazioni su un suo possibile ritorno alla Roma.
Prima smentisce di aver mai escluso un suo ritorno: «Non l’ho mai detto». Poi rilancia: «In ogni caso, come qui a Coverciano, Trigoria è casa mia. Lo ha sempre detto anche il presidente. A Trigoria ci lavora anche mio padre. Dove uno sta bene, torna. Come torno qui a Coverciano, un giorno tornerò anche a Trigoria».