In conferenza: «Ci siamo un po’ persi. Dopo l’Auxerre non ho usato parole forti, mi sono solo preso le mie responsabilità. Rabiot è davvero una scoperta»
Il Marsiglia di De Zerbi domani sarà ospite del Lens. La squadra del tecnico italiano ex Brighton ritorna in campo dopo lo sfogo dell’ultima partita di campionato. Oggi la conferenza stampa prima del match di Ligue 1, le sue parole riportate da Rmc Sport.
De Zerbi: «Rabiot è davvero una scoperta»
De Zerbi sui rientri dalle nazionali:
«Abbiamo preparato questa partita questa mattina, la stiamo preparando un po’ stasera, cerchiamo di essere il più pronti possibile. Gli argentini verranno con noi questa sera a Lens. Ci prepariamo questa partita senza scuse».
Il tecnico italiano è convinto delle qualità della sua squadra:
«Non sono né ottimista né pessimista, sono realista. La realtà è che è una partita difficile, ma abbiamo le qualità per fare meglio. Ma non solo rispetto all’Auxerre. Possiamo fare meglio che rispetto al Nantes, meglio che contro il Montpellier. La mia squadra ha le qualità per giocare meglio in casa, certo, ma anche in trasferta».
Sull’assimilazione dei suoi principi di gioco:
«Ci siamo un po’ persi, soprattutto in casa, i giocatori sono arrivati. Abbiamo perso giocatori nei momenti cruciali dell’anno. Abbiamo fatto fatica ad essere gli stessi, sia in casa che in trasferta. È legato al carattere, al giocare in uno stadio così importante. Se andiamo tutti nella stessa direzione riusciremo a superare i problemi. Se ci lasciamo prendere dall’ansia, sarà di più difficile».
De Zerbi nega ogni volontà di dimettersi: “Resto qui, non sono scappato dallo Shakhtar quando Putin ha lanciato i bombardamenti su Kiev”
«Abbiamo dovuto lavorare con sette-otto giocatori in meno. Abbiamo lavorato sulla fisicità, meno sulla tattica. Abbiamo una squadra forte, sappiamo cosa dobbiamo fare per progredire. Io, ma i giocatori e la società in generale, non lo sappiamo. Accettare la partita contro l’Auxerre non è bastata, non ho usato parole forti, mi sono solo preso le mie responsabilità. Mi assumo la mia responsabilità. Se credete che mi dimetterò, che sia una mia idea, ci tengo davvero a sottolineare che non sto fuggendo qui, non sono fuggito dallo Shakhtar nemmeno quando Putin ha lanciato i bombardamenti su Kiev».
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Quella contro il Lens una partita con un palio tre punti, come tutte le altre:
«Il momento della verità per me è ogni giorno, non solo le partite. Viene attraverso l’allenamento. Domani è una partita da tre punti, non da dodici. Sappiamo cosa dobbiamo fare per ottenere una buona partita, per cancellare i nostri errori. una partita importante, con l’obiettivo di fare bene e vincere».
De Zerbi su Rabiot:
«Per me è davvero una scoperta. Non il giocatore, ovviamente, ma l’umano. È un campione che ha questa umiltà adolescenziale tra virgolette. È uno che ama il calcio, ha questa passione. Siamo fortunati ad avere un giocatore come lui. Sono fortunato con Hojbjerg. Cerco sempre di mettere i giocatori nelle migliori condizioni possibili. Quando cambio qualcosa, è per aiutare i giocatori a essere nella loro posizione migliore. E’ un gruppo che gioca insieme da pochissimo tempo, siamo contenti del livello raggiunto, è già riuscito a diventare un giocatore importante per noi».
Su Koné invece dice:
«Posso parlarne nell’ambiente del Marsiglia. È un giocatore dal potenziale altissimo. Uno dei migliori potenzialmente della Ligue 1. È arrivato da poco, con tanti problemi fisici. Deve imparare a conoscere meglio questo campionato. Può fare di meglio, ha sfruttato molto poco il suo potenziale. Ci deve essere un innesco mentale, altrimenti il potenziale non sarà utile (…) Quando sei in grado di produrre cose qui alla Commanderie, dovresti esserlo in grado di farlo a Vélodrome o altrove. Io e lo staff cerchiamo di sfruttare il loro potenziale, che si tratti di Merlin, Wahi, Greenwood, Brassier, Rowe».
Rabiot può giocare sia a destra che a sinistra:
«Che giochi a destra o a sinistra non cambia molto. È capace di giocare su entrambe le fasce. Cerchiamo di sfruttare al meglio le sue caratteristiche. Può giocare bene insieme a Greenwood. Può segnare, soprattutto in questa parte bassa del campo segnano meno Hojbjerg, Kondogbia e Rongier. Può davvero essere decisivo per noi».