A The Athletic: «Ogni giorno era come se guadagnassi un anno. Un insegnante mi ha insegnato a parlare e a scrivere di nuovo, avevo perso queste capacità»
Alberth Elis, attaccante della nazionale honduregna, giocava per il club francese Bordeaux. In una partita di Ligue 2 contro il Guingamp, Elis va a contrasto aereo e sbatte violentemente il capo. “Le strazianti riprese dell’incidente mostrano Elis, con il corpo contorto di 90 gradi ai fianchi, cadere a testa in giù sul prato prima di rotolare due volte, finendo a pochi centimetri dalla linea di porta. Non si alza“. I paramedici hanno impiegato lunghi otto minuti per stabilizzarlo sul campo. Da lì la corsa in ospedale il Chu Pellegrin di Bordeaux, dove è stato messo in coma farmacologico e sottoposto a un intervento chirurgico d’urgenza. È rimasto incosciente per quattro giorni. The Athletic lo ha intervistato.
Elis: «Ho imparato di nuovo a parlare e a scrivere»
Il calciatore parla del suo risveglio dopo il coma. Per 10 giorni non ricordava assolutamente nulla, nemmeno che fosse un calciatore honduregno.
«Quando mi sono svegliato (dal coma) non ricordavo di essere un calciatore», racconta a The Athletic in spagnolo, tramite una videochiamata dall’Honduras. «Non ricordavo di essere in Francia, non ricordavo di essere honduregno. I dottori pensavano che sarebbe stato difficile per me stare di nuovo bene».
«Le prime due settimane sono state difficili, perché mentalmente non ero al 100%, ma giorno dopo giorno ho iniziato a migliorare», racconta Elis.
«Praticamente ogni giorno era come se guadagnassi un anno e ogni giorno miglioravo e capivo meglio me stesso. Da quando mi sono svegliato, i miei genitori mi hanno detto che ero sempre felice. Felice perché ero vivo e grato a Dio perché mi stava dando un’altra possibilità di vita».
Dopo due settimane in ospedale, Elis è stato trasferito in una clinica di recupero a Bordeaux dove gli è stato insegnato di nuovo a leggere e scrivere.
«Sono andato da un insegnante che mi ha aiutato mentalmente, che mi ha insegnato a parlare e a scrivere, perché avevo perso gran parte di queste capacità», racconta. «Non riuscivo a parlare bene, non riuscivo a scrivere bene molte cose. Ero a lezione in modo che tutto tornasse un po’ alla volta ed è quello che ho fatto tutto il giorno».
«La mattina andavo a scuola, il pomeriggio andavo in palestra, andavo ad altri esami. E così ogni giorno era uguale in modo che potessi riprendermi e tornare».
Elis ha trascorso un mese in ospedale. Quando è uscito un’altra batosta però lo colpisce. Il Bordeaux, club per cui giocava, era fallito. Si è ritrovato senza lavoro e senza squadra. Ma l’honduregno non perde la speranza di tornare a giocare ad alti livelli:
«È stato difficile perché pensavo sempre di tornare al Bordeaux, riprendermi e giocare di nuovo per loro, soprattutto perché avevo altri due anni di contratto. Quello era il mio piano. Ma sfortunatamente la squadra è fallita. La mia idea era di tornare ad allenarmi al Bordeaux e poi giocare di nuovo lì. E quando è successo, praticamente tutti i piani sono cambiati e oggi sono senza una squadra».