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Flick non si è mai lamentato della rosa e ha ravvivato l’intero parco giocatori del Barcellona (El Paìs)

“Flick ha fatto uscire Iñaki Peña dall’ombra, così come ha trovato la miglior versione di Iñigo Martínez, Alejandro Balde, Koundé e Pedri”

Flick non si è mai lamentato della rosa e ha ravvivato l’intero parco giocatori del Barcellona (El Paìs)
Barcelona's German coach Hans-Dieter Flick looks on during the UEFA Champions League 1st round day 1 football match between AS Monaco and FC Barcelona at the Louis II Stadium in the Principality of Monaco on September 19, 2024. (Photo by Miguel MEDINA / AFP)

Da quando Joan Laporta ha ripreso il comando del Barcellona, gli allenatori che si sono alternati hanno vissuto una parabola fatta di cambiamenti drastici e risultati altalenanti. La storia recente della squadra catalana sembrava destinata a un nuovo ciclo di transizione, ma l’arrivo di Hansi Flick ha impresso una svolta inattesa. Privo di scuse, il tecnico tedesco ha saputo sfruttare i giovani della Masia, riportando in auge un Barça capace di competere a livello nazionale e internazionale.

La filosofia di Flick è chiara: puntare sulla qualità interna, su ciò che il vivaio può offrire, senza fare affidamento esclusivo sul mercato. Come riportato da El País, Joan Laporta ha spiegato il motivo della scelta di Flick: «Flick crede fermamente nella rosa, in questi giocatori e si sente capace di competere al massimo livello e di vincere contro qualsiasi squadra.» Il tedesco si è dimostrato l’uomo giusto per ridare una scossa al Barcellona, che si è progressivamente allontanato dalle dichiarazioni di “transizione” degli anni passati, per abbracciare un nuovo spirito di determinazione.

Se c’è un reparto che evidenzia la forza di questo Barcellona è il centrocampo. Flick stesso scherza su questo “problema” parlando di un “overbooking” positivo in mediana, con Dani Olmo, Pedri, Casadó, Gavi, De Jong e Fermín tutti pronti a dare il proprio contributo. «Benedetto problema», ha commentato Flick, «sono molto contento di avere più giocatori disponibili». Questa profondità ha permesso al Barcellona di schierare un centrocampo solido e versatile, capace di adattarsi sia alle sfide interne che a quelle europee.

Flick sulla rosa del Barcellona: «Agisco solo su ciò che posso controllare»

El Paìs si sofferma sui punti nodali di questa nuova gestione, ravvivante:

“Flick ha fatto uscire Iñaki Peña dall’ombra, così come ha trovato la miglior versione di Iñigo Martínez, Alejandro Balde, Koundé e Pedri. I casi di Lewandowski e Raphinha sono una dimostrazione estrema della sua capacità di recuperare i giocatori. «Il mister ha gran parte del merito. Da quando è arrivato, ci ha aiutato molto e tutti siamo migliorati. Quest’anno siamo una squadra molto forte, anche se siamo praticamente gli stessi. Sicuramente otterremo grandi cose», spiega Fermín López. Così, quando all’inizio della stagione sembrava che il Barcellona avesse una rosa corta, troppo giovane (23,4 anni) e priva di leadership, Flick ha rivitalizzato i ragazzi blaugrana, ora in testa alla Liga e forti anche in Europa dopo aver battuto il Bayern a Montjuïc nell’ultima giornata della prima fase della Champions League.”

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