«La nuova Champions è sbagliata, il valore delle partite è sceso di quasi il 30%, stanno danneggiando i calciatori. Dobbiamo mettere in pratica la sentenza europea»
Oggi l’Assemblea Generale del Real Madrid e, come da prassi, a parlare è il presidente Florentino Perez. Dal leggio tanti gli argomenti toccati: il nuovo stadio, la Champions, la Superlega. «Sono passati 24 anni da quando sono diventato presidente e continuo a sentire l’affetto di tutti i tifosi del Real Madrid. Quindi la prima cosa che voglio esprimere è la mia gratitudine. Essere presidente mi riempie di orgoglio ed è un grande onore», ha esordito.
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Florentino Perez: «I concerti sono solo l’1% delle nostre entrate ma è importante per rafforzare il brand»
Il primo argomento affrontato dal presidente del Real è il nuovo Santiago Bernabéu:
«La trasformazione del Bernabéu suscita l’ammirazione di tutto il mondo. È già un simbolo mondiale, un monumento, un tempio. Milioni di turisti rimangono stupiti da una delle opere più spettacolari realizzate al mondo negli ultimi anni. Voglio ricordare cosa ha significato iniziare questa ristrutturazione nel mezzo di una pandemia e con l’inizio della guerra in Ucraina, che ci ha portato una grande inflazione».
«Abbiamo fatto un investimento per migliorare questo quartiere chiamato Chamartín», continua. «Rimangono da ultimare solo le finiture di alcune aree. Abbiamo raggiunto uno degli obiettivi della ristrutturazione: adattare lo stadio all’ambiente urbano. Siamo nell’ultima fase per raccogliere la sfida di fare del Bernabéu una icona universale all’avanguardia».
Ma il vero nodo sono i concerti:
«È inconcepibile dover leggere su alcuni media digitali tossici che il Bernabéu non ha la licenza per ospitare i concerti. L’organizzazione di concerti non è un’attività particolarmente redditizia per il club. Voglio che sappiate che le entrate in questo senso rappresentano appena l’1%. Ma capiamo che questa attività è importante, perché rafforza l’immagine del club. E per questo mettiamo a disposizione il nostro stadio. Sarà il Consiglio Comunale a decidere se vuole continuare a ospitare grandi eventi, il che rafforzerebbe l’immagine dell’intera città e gioverebbe a molti. Ripeto, per noi è poco L’1% dei benefici».
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«Il nuovo format della Champions League è ingiusto, nessuno lo capisce»
L’attacco a Uefa e Liga:
Florentino Pérez ha chiarito ancora una volta la sua opposizione alla gestione della Liga e della Uefa.
«Dico da tempo che il calcio è gravemente ferito. Non si è mai trovata in una situazione più delicata. Ne soffrono tutte le Leghe. In Francia è avvenuto il disastro assoluto: da un miliardo di euro a appena 500 milioni (il riferimento ai diritti tv francesi, ndr). Anche il nostro campionato non sta vivendo un grande momento».
E sulla Liga accusa:
«Ci rammarichiamo della mancanza di trasparenza. Siamo sorpresi, nonostante la nostra insistenza, di come LaLiga giustifichi i soldi che distribuisce ai club e ai media. Pensiamo che alcuni di questi media ci attaccano ripetutamente. Abbiamo chiesto di identificare i media sovvenzionati, perché immaginiamo che se alcuni ricevono più soldi, sarà per uno scopo».
Non siamo ancora alla Superlega, ma Florentino prepara il terreno:
«Il nuovo format della Champions League è ingiusto, nessuno lo capisce. Dato che ci sono più partite, il valore di ognuna è sceso di quasi il 30%. Più partite, ma valgono meno. Questa competizione alla fine susciterà solo entusiasmo all’inizio».
E insiste:
«Sta danneggiando i professionisti, aumentano gli infortuni. In questa stagione possiamo giocare 82 partite! Ci sono il 63% in più di partite organizzate da Uefa e Fifa: siamo passati da 22 a 36. In questo campionato ci sono già state nove rotture dei crociati, lo stesso dell’intera ultima stagione. Gli specialisti sottolineano che la causa è la stanchezza. Anche le partite stanno diventando sempre più lunghe, rendendo difficile per i giocatori riposarsi».
«La Fifa ha aumentato il numero delle pause oltre a lanciare un nuovo torneo: la Coppa del Mondo per club. Dieci anni fa ha organizzato 488 partite e ora 760. E tutto, per inserirne di più. No si conta sui giocatori. Non pensano che lo sport debba essere sostenibile».
«La Superlega vuole offrire il calcio gratuitamente, non siamo come Blockbuster»
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«I tifosi lamentano i costi elevati legati della visione delle partite minori. La strategia non funziona, come è stato dimostrato nell’industria cinematografica e musicale. La Superlega vuole offrire il calcio gratuitamente. Non vogliamo essere Blockbuster. Loro avevano franchise in tutto il mondo, raggiungendo un valore di 7,7 miliardi. Ma è nata Netflix! Si offrirono di vendergli la loro azienda per 50 milioni, ma Blockbuster rifiutò. Non sapevano come adattarsi al nuovo mondo e non hanno visto la fine delle videocassette. Ed è fallito. Non vogliamo essere Blockbuster».
«Decenni fa, per vedere i film in prima visione, bastava noleggiare una videocassetta e restituirla il giorno dopo. Le società dominanti si rifiutarono di comprare Netflix e non si adattarono al nuovo mondo; poi fallirono e scomparvero. Nel frattempo, Netflix ha continuato per la sua strada e oggi vale moltissimo. Spotify ha fatto la stessa cosa», ha concluso.
«Oggi sono più ottimista che mai. Rompere il monopolio del calcio ha richiesto uno sforzo titanico, con pressioni che avrebbero fatto cadere chiunque, ma non noi. Il Real Madrid ha onorato ancora una volta la sua storia lottando contro la Uefa e la Fifa, così come ha fatto il Santiago Bernabéu. Possiamo sentirci orgogliosi. Ora dobbiamo mettere in pratica la sentenza della corte che ha messo fine al monopolio della Uefa. Non abbiamo mai detto che sarebbe stato facile. È stato qualcosa di titanico, con pressioni e minacce».
Florentino annuncia: «L’A22, la società della Superlega, continua a dialogare con i club, il format sarà meritocratico al 100%».
Florentino Perez: «Rodri meritava il Pallone d’Oro, ma non quest’anno»
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Infine, alcune dichiarazioni di Florentino Perez anche sul Pallone d’Oro:
«Rodri è un grande calciatore. Ha tutto il nostro affetto, ma vi dico una cosa. Meritava il Pallone d’Oro, ma non quest’anno. La scorsa stagione sì, quando vinse il triplete con il Manchester City. È sorprendente che quando si tratta di calcio ci siano paesi in cui i giornalisti con meno di un milione di abitanti hanno diritto di voto adesso.Ci sono addirittura giornalisti che hanno rinunciato a votare per questo premio. Ci sono giornalisti che nessuno conosce e che sono venuti a votare quest’anno, senza i voti dei giornalisti di paesi come Uganda, Namibia, Albania e Finlandia, Vinícius avrebbe vinto questo Pallone d’Oro. Il sistema deve cambiare. Fate capire a tutti che i giornalisti rischiano la loro reputazione con il loro voto»