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Francia-Israele: attivisti pro-Palestinesi occupano la Federcalcio per chiedere la cancellazione della partita

Si prospetta un incontro di due dei loro delegati con un dirigente della FFF martedì verso le 18.

Francia-Israele: attivisti pro-Palestinesi occupano la Federcalcio per chiedere la cancellazione della partita

Si avvicina un match teso di Nations League. A più di una settimana dal confronto Francia-Israele, la Federazione Francese di Calcio (FFF) si trova nel mirino. A seguito di oltre un anno di conflitto in Medio Oriente, non tutti sono favorevoli a questo incontro, e lunedì, attivisti pro-palestinesi hanno messo in scena una protesta all’interno della sede della FFF per denunciare l’inazione della Fifa.

Per questi manifestanti, il messaggio è chiaro: la partita deve essere cancellata. La hall della FFF era adornata con bandiere palestinesi e cartelli, alcuni dei quali recitavano “No alla partita Francia-Israele allo Stade de France” mentre altri proclamavano “Champions League del Genocidio” e “FFF, Bandire Israele”. Tra gli attivisti presenti, alcuni indossavano abiti di stile militare, mentre altri portavano guanti rossi.

Mentre Israele e Hamas sono in guerra da più di un anno, con un conflitto armato sul territorio della Striscia di Gaza, questi militanti denunciano le violazioni del diritto internazionale e chiedono l’annullamento dell’incontro. Questo non è il primo appello al boicottaggio di questa partita. La federazione israeliana è sotto scrutinio da parte della sua controparte palestinese, che ne chiede il divieto. Anche il deputato LFI Louis Boyard sostiene questa idea e chiede la cancellazione della partita programmata per giovedì 14 novembre.

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Verso un incontro martedì alle 18

Sono rimasti circa un’ora. Sono stati evacuati verso le 17 in un’atmosfera pacifica. Si prospetta un incontro di due dei loro delegati con un dirigente della FFF martedì verso le 18. Secondo il media Off Investigation, la FFF avrebbe accettato di discutere con un portavoce se il resto del gruppo se ne fosse andato. Una proposta inizialmente rifiutata dal gruppo di manifestanti. «Continueremo a far conoscere le nostre richieste al pubblico che è lì e che non sempre le conosce”» dice una portavoce. «Siamo molto calmi, tutti sono calmi qui. Nessuno sarà aggredito, nulla sarà degradato, ma vorremmo poter esporre le ragioni per cui siamo estremamente indignati, scandalizzati, dall’annuncio di una partita del genere, mentre in altri paesi (…) la partita contro Israele è stata delocalizzata o tenuta a porte chiuse».

 

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