Alla Gazzetta ricorda il loro primo incontro, Berlusconi lo invitò a cena 45 anni fa. «Comprò il 50% della mia azienda, disse “faccia lei il prezzo”»
Galliani: «Forse una volta feci arrabbiare Berlusconi, quando ritirai il Milan a Marsiglia. Ma non disse nulla»
Sabato sera c’è Monza-Milan e la Gazzetta intervista Galliani che ricorda il suo primo incontro con Berlusconi.
Il 1° novembre del 1979 era un giovedì, in Brianza faceva un freddo in linea con il periodo dell’anno, 8-9 gradi, e Adriano Galliani stava dirigendosi a Siena per trascorrere il ponte di Ognissanti. Ma una telefonata squassò l’andamento del fine settimana. «Ero un imprenditore, mi occupavo della mia Elettronica Industriale. La mia segretaria mi avvisò che Silvio Berlusconi, che non conoscevo, mi aveva invitato a cena, nella sua abitazione di Arcore. “Cosa devo rispondere” mi disse lei. “Che ringrazio e accetto!”. Ero quasi arrivato a Siena, girai la macchina e tornai in Brianza». Il primo incontro tra Adriano Galliani e Silvio Berlusconi compie oggi 45 anni.
Qual era il motivo dell’invito?
«Mi presentai con uno dei miei soci, Aurelio Cazzaniga, un altro maestro per me, e alla cena era presente anche Fedele Confalonieri. Con una lucidità incredibile Berlusconi mi spiegò che aveva in mente di creare tre reti televisive nazionali. Mi chiese se la mia società fosse in grado di aiutarlo in questo progetto. Dissi di sì. Senza sapere nulla della mia azienda mi disse che avrebbe acquistato il 50% di Elettronica Industriale: “Faccia lei il prezzo”. Stretta di mano e partì la nostra avventura. Aveva 43 anni, quando andavo a trovarlo entravo ad Arcore camminando, uscivo volando: aveva una capacità di motivarti incredibile. Era il Guardiola degli imprenditori, anzi molto più bravo di Pep».
Quindi il Milan era nella mente di Berlusconi…
«Nel 1981, in occasione del Mundialito per Club disputato a Milano, fu lui a pagare l’ingaggio a Johan Cruijff per farlo giocare con i rossoneri. Nonostante non fosse ancora il proprietario. Quel Milan era di Felice Colombo che era stato con me nel CdA del Monza nel 1975. Con il figlio Nicola era il proprietario del Monza quando il 28 settembre 2018 Berlusconi lo comprò. Tutto torna».
Come lo considerava?
«Come Fausto Coppi, un uomo solo al comando. Ero un suo gregario: ogni tanto vincevo una Classica».
Ha mai fatto arrabbiare il Cavaliere?
«Forse quando ritirai la squadra a Marsiglia. Ma non me lo disse mai».