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Garbin: «Bisogna scardinare la società patriarcale italiana, anche le donne possono essere leader»

A Repubblica: «Lo sport ha ribaltato gli stereotipi. Il tennis italiano è nell’età dell’oro, senza pregiudizi e senza pensare che le donne siano gelose».

Garbin: «Bisogna scardinare la società patriarcale italiana, anche le donne possono essere leader»
Italy's Jasmine Paolini (C) and Team Italy teammates hold up the trophy after winning the Billie Jean King Cup Finals at the Palacio de Deportes Jose Maria Martin Carpena arena in Malaga, southern Spain, on November 20, 2024. (Photo by Thomas COEX / AFP)

L’allenatrice delle tenniste italiane della Billie Jean King Cup Tathiana Garbin ha rilasciato un’intervista a Repubblica dopo la vittoria del torneo.

Garbin: «Bisogna scardinare la società patriarcale italiana, anche le donne possono essere leader»

Ha qualcosa da dire alla società italiana?

«Alle nuove generazioni sì. Prendete esempio da queste ragazze. Non mollate, aiutatevi e abbiate coraggio, non rinunciate ai vostri sogni. E alle ragazze: scardinate la nostra società patriarcale, anche le donne possono essere leader, lo sport lo ha dimostrato, ha ribaltato gli stereotipi. Sara Simeoni, la Valanga Rosa, Federica Pellegrini, la nazionale di volley… gli esempi ci sono, guardateli e guardateci, permettetevi un posto in prima fila».

Paolini ha detto che all’inizio nessuno credeva in questa squadra:

«Vero, erano tutte giovanissime, io ho insistito: prima si semina, poi si raccoglie. E tutte hanno margini di miglioramento. Errani è stata determinante per l’esperienza e per la rimonta nel doppio contro la Polonia da 1-5. Alla base c’è anche tanto lavoro, questo Sinner ce lo insegna sempre. Il tennis italiano è in un’età dell’oro al di là dei talenti che crescono, senza pregiudizi e senza pensare che le donne siano gelose».

Velasco ha portato più collaboratrici in nazionale nel volley:

«E’ un tecnico che ho sempre ammirato. A Parigi abbiamo condiviso lo stesso albergo. Trovo giusto incrementare le figure femminili con professionalità».

Il tennis italiano però integra poco…

«Se guardiamo alle nostre scuole dove ci sono asiatici, sudamericani, africani… Spesso però le loro famiglie non hanno mezzi economici per iscriverli ai circoli, per questo abbiamo studiato il programma Racchette di Classe dove i maestri insegnano gratuitamente, oltre a istituire borse di studio. Lo sport deve costruire ponti, non alzare muri».

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