Gasperson lavora di fino con la tattica: lascia fuori per Retegui per Lookman (uno da Pallone d’oro) e conferma che Maldini aveva ragion su De Ketelaere
Gasperini ha dato una lezione di calcio a Conte (Avvenire)
Scrive Massimiliano Castellani sul quotidiano dei vescovi:
L’era del Tik Tok dominante sui social e quella dell’egemonia calcistica del tiki- taka di Pep Guardiola, forse non contempla abbastanza la grande bellezza dell’Atalanta e del suo grande allenatore, Gian Piero Gasperini. Il “Gasperson” di Bergamo ha dato una lezione di calcio al Napoli capolista di Antonio Conte calando un tris che avrebbe strabiliato persino il genius loci Diego Armando Maradona, che da Lassù, siamo certi che avrà sentenziato: ma un calcio così si gioca solo in paradiso. L’Atalanta è la Dea del football e quella di Napoli è stata la cronaca di una vittoria annunciata.
Perché Gasperson lavora di fino con la tattica, piazza il gigante Hien su Lukaku e l’amuleto di Conte diventa un colosso dai piedi d’argilla. Poi lascia in panchina bomber Retegui e al funambolo Lookman (uno da Pallone d’Oro) affianca davanti il geometrico e sempre più fuoriclasse De Ketelaere, sul conto del quale una leggenda come Paolo Maldini non si era affatto sbagliato. Bastano 45 minuti alla Dea per trasformare la capolista in una piccola provinciale che deve arrendersi alla doppietta di Lookman e quando esce di scena De Ketelaere entra Retegui che, sul campo che fu del recordman dei goleador Higuaìn, chiude i giochi con 11 gol su 11 gare disputate. Bergamo sempre più alta sogna in tricolore.
Gasperini e l’Atalanta che ha cambiato modo di difendere
Il tecnico in conferenza dopo Napoli-Atalanta 0-3.
Partita quasi perfetta con la mossa di tenere fuori Retegui.
«Si, partita quasi perfetta perché giocare col Napoli in questo momento e in questo stadio per noi è una grande prova di personalità. La vittoria in Europa League ci ha dato più autostima e sicurezza, anche in un ambiente così difficile tiriamo fuori una prestazione del genere. Questo non può farci che piacere».
Margini di crescita?
«Il nucleo è molto forte perché l’anno scorso abbiamo vinto l’Europa League e abbiamo centrato la Champions giocando ogni tre giorni. Abbiamo perso Koop, ma sono arrivati tanti giocatori, il più veloce ad inserirsi è stato Retegui. Se riusciremo a creare un nucleo con i nuovi determinerà quanto saremo competitivi».
Quanto è importante avere un portiere e un centrale così?
«Le squadre importanti hanno bisogno anche di un portiere importante. Oggi non abbiamo sofferto molto, globalmente una difesa un po’ colabrodo e molto criticata, ma era solo l’inizio della stagione. Abbiamo posto rimedio e ora siamo diventati molto più concreti. Siamo stati molto precisi in fase difensiva anche quando il Napoli ha inserito altri attaccanti. Se difendiamo così abbiamo la speranza di essere competitivi»
Si aspettava i tanti problemi della difesa del Napoli in uscita?
«Il portare il pressing è una nostra caratteristica. Giochiamo insieme da anni, abbiamo conoscenze e magari una squadra insieme da meno tempo ha bisogno di più prove. I cinque dietro difficilmente non garantiscono equilibrio alla squadra, da punto di vista tattica siamo avvantaggiati dal tanto tempo che giochiamo insieme».
Cosa ha visto di diverso dal Napoli dell’anno scorso?
«Le partite non si vincono per una cosa sola, non l’abbiamo vinta solo per Lookman. L’altra arma è stata fare il possesso palla nella loro metà campo. È un insieme di cose non solo il pressing alto. L’anno scorso il Napoli era in un momento difficile, quella partita ci ha dato un slancio per la Champions. Questo Napoli è un’altra squadra, hanno i giocatori dello scudetto più hanno inserito giocatori di valore facendo un grande mercato come Lukaku e McTominay. Questa squadra crescerà col lavoro di Conte e sarà competitivo in campionato. Col tempo Antonio inciderà ancora di più».