Otto voti contrari e dodici astenuti. Quindi la maggioranza ha optato per la linea morbida. Nessuna guerra a Gravina
Gravina, la maggioranza della Serie A non ha votato contro di lui. Sconfitto Lotito (Repubblica). Va aggiunto che tra gli sconfitti c’è anche De Laurentiis. Gravina ha lanciato pesanti accuse.
Ecco cosa scrive Repubblica:
La riforma di Gravina è realtà. Senza i voti della Serie A. La modifica dello statuto che cambierà i pesi elettorali e politici del calcio italiano passa l’esame del voto, ma su questo non c’erano molti dubbi. La riforma è stata sostenuta dall’83 per cento dei voti.
Davvero interessante però è vedere come si è comportata la Serie A. Spaccata a metà. Più o meno. Perché è vero che nessuno ha votato a favore. Ma solo 8 hanno votato contro, con un blocco di 12 astenuti. Quegli 8, sulla carta, sono i voti di Claudio Lotito e di Lorenzo Casini. Vuol dire che a oggi il presidente della Lega Calcio non ha la maggioranza. Certamente sul “no” alla riforma Gravina.
I 12 astenuti sono una bocciatura della linea dura contro Gravina
Quei 12 astenuti somigliano a una bocciatura della linea oltranzista anti-Figc: sono i moderati, quelli che preferiscono il dialogo con la Federcalcio al muro contro muro.
È giusto dire che nessuno, all’interno della Lega Serie A, ha sostenuto la riforma Gravina. Ma su come si è votato è necessaria un’analisi. I voti della Serie A contrari alla riforma Gravina sono stati solo 8. Perché “solo”? Semplice: perché il “no” era di fatto un voto in favore delle istanze presentate dal presidente Casini. Ma solo 8 hanno optato per questa soluzione. Molti meno di quanti si immaginasse alla vigilia. Quei 12 astenuti hanno di fatto espresso una linea morbida, di apertura al dialogo. Per questo, se Gravina ha vinto vedendo la sua riforma votata dall’83% dell’assemblea, Casini e Lotito, suo primo ispiratore, devono incassare una sconfitta significativa. Perché vuol dire che a oggi il presidente della Lega Calcio non ha la maggioranza. E tra la fine dell’anno e l’inizio del 2025 bisognerà votare per la sua conferma.