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Il Cholito non se l’è sentita, ha sussurrato “No, grazie”, e ha sparato in cielo

FALLI DA DIETRO – Il Napoli capolista è una squadra solida e consapevole, con i soliti pregi e i soliti difetti. Lukaku troppo isolato

Il Cholito non se l’è sentita, ha sussurrato “No, grazie”, e ha sparato in cielo
Dc Napoli 04/02/2024 - campionato di calcio serie A / Napoli-Hellas Verona / foto Domenico Cippitelli/Image Sport nella foto: Giovanni Simeone

FALLI DA DIETRO (rubrica nata nel 2008. Le rubriche omonime nate successivamente sono imitazioni)
COMMENTO ALLA 12° GIORNATA DEL CAMPIONATO 2024-25

Napoli capolista.
Questa la sentenza di San Siro.
Si chiude il ciclo delle partite impossibili.
Si chiude un terzo del campionato.

Napoli capolista.
Dopo la sosta, la volata verso la boa del girone d’andata.
Datemi una calcolatrice. Sette partite. Diciassette punti.
O sto a sbaglia’ tutti i conti, come quella signora là?

A San Siro per combattere.

I soliti pregi. I soliti difetti.
Calcio semplice ed efficace nel non rischiare e nel badare a chiudere tutto.
Difficoltà nell’inventare gioco e uscire dalla pressione avversaria Difficoltà nel proporre azioni offensive.
Difficoltà di giocare a pallone.
Eppure gli azzurri vanno in vantaggio su angolo.

Segna Scott e lo ringraziamo per questo.
Poi tornerà alla sua solita partita incolore.
Tutti parleranno di lui come di un insostituibile. Mi stacco dal coro.

Piedone-Trinità solito film.
Piedone è un problema.
Ma ha anche un paio di attenuanti.
Contro difensori come Acerbi o Hien ormai si sa che non tocca palla.
E forse toccherebbe al mister evitargli la figuraccia.
Come al Feroce Salentino toccherebbe il compito di non lasciarlo così isolato.
Se Piedone e Trinità giocassero più vicini?

L’Inter pareggia nell’unico modo possibile.
Una splendida bomba da fuori del Turco.
Smettiamola col bersaglio Meret.
Più dell’Albatros, la colpa qui è di Gilmour che si perde il diretto avversario.

La ripresa è tutta di sofferenza.
Fino all’episodio del rigore.

Rivedendolo in effetti il tocco di Zambo c’è.

Chi ha facoltà di intervenire?
Arbitro a tre metri? Var?
E poi, l’uniformità di giudizio?

Il Turco toglie di mezzo ogni stucchevole discussione.
Tira sul palo e chi s’è visto s’è visto.
Lui, lo specialista che ne aveva segnati 17 di fila.

Nella sofferenza, l’imprevisto del calcio allo scadere offrirà agli azzurri il pallone della vittoria.
Ma è troppa grazia.
Il Cholito non se la sente, sussurrerà “No, grazie”, e sparerà in cielo.

Un punto che è oro colato.
Il Napoli capolista è una squadra solida e consapevole.
Difesa granitica dove brilla la stella Buongiorno.
Centrocampo muscolare e anche di qualità con il ritorno di Charlie Brown.
Lo scudetto?
Lo scudetto lo vincono gli attaccanti.

C’è folla in vetta.

Partita show al Sardinia.
Che sfiga il Diavolo che, dopo il Real, deve affrontare questo Cagliari reduce da tre sconfitte consecutive.
Era una partita da vincere per restare in corsa Champions. Non basta un super Leao al quale pare che la panchina abbia fatto un gran bene.

È la partita di Gabriele Zappa.
Scuola Inter. Il suo passato da attaccante sbuca fuori dal gol del pareggio. Che è proprio un Eurogol.

Al centro dell’attacco rossonero Francesco Camarda predestinato gioiellino di appena sedici anni.
Una delle poche note positive del Diavolo.

Ormai è un’abitudine.
Il derby della Mole è il derby più a senso unico del campionato.
Potrebbe tranquillamente non essere giocato visto il pronostico scontatissimo
All’ultima vittoria del Toro contro la Vecchia, c’era Cavour presidente del Consiglio.

Tre punti d’ordinanza per i bianconeri, mentre i granata sprofondano mestamente e pericolosamente.

Sprofondano anche i Sangue-Oro.
Perdono in casa contro i felsinei e la Curva Sud smette di sostenere la squadra nel secondo tempo.
Futuro societario tutto da scrivere.
E bisogna farlo in fretta perché la classifica preoccupa e la tifoseria ribolle.
Chi ci sarà dopo Juric dovrà ripartire letteralmente da zero.
Curioso di vedere chi se la prende sta gatta da pelare.

C’è folla in vetta. E c’è tanta novità.

Tra le novità, ecco le squadre teen ager.
Come la smorfiosetta Dea che poi tanto novità non è.
Vince in casa contro l’Udinese in una partita davvero incommentabile.
Il fallo di mano di Hien lo vedono anche i ciechi.
Chi non lo vede è Di Bello in campo.
E con lui La Penna e Gariglio al Var.
Che vergogna, ragazzi!

Qualcuno in malafede sussurra che il colore della maglia deve averli confusi. E non hanno considerato che giocava l’Atalanta e non l’Inter.
Saranno i colori che abbagliano.

Le teen ager.
Respirano l’aria fine della vetta gli Aquilotti che infilano un filotto di vittorie invidiabile e diventano sempre più belli, in casa e in trasferta.
Tre vittorie in sei giorni. Una delle quali contro il Porto.
Baroni si conferma tecnico di spessore.
Rovella e Guendouzi sono il cuore e il cervello.
Zaccagni l’ inventore di perline colorate.

Le teen ager.
Ma la vera rivelazione è la Viola stilnovista di Paladino.
E con essa Moise Kean, alla sua prima tripletta.
Potenza pura.
Non posso evitare di pensare al lavoro di Giuntoli alla Juve.
Via Rovella e Kean, sì a Fagioli e Douglas.
Potenza pura, dicevo.
Ricorda tanto uno che giocò a Firenze, in maglia viola.
Gabriel, si chiamava.

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